Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Vicenzaoro, Ieg punta sugli orologi e prepara i cantieri per rifare la fiera

Ravanelli: «Pronto il piano per farli convivere con i saloni. E più spazi da subito»

- Federico Nicoletti

Vicenzaoro scommette sugli orologi e avvia un’altra edizione da tutto esaurito. E in attesa della Borsa, Ieg ha già definito il piano per gestire i tre anni di lavori, che scatterann­o dopo Vicenzaoro a gennaio, e che consegnera­nno il nuovo quartiere a gennaio 2022. Numero di espositori confermato sul 2017 e i 54 mila metri quadrati lordi del quartiere occupati per intero, con 1.500 buyer. «E i ricavi delle manifestaz­ioni orafe - come dice l’amministra­tore delegato di Ieg, Ugo Ravanelli - che nel 2018 aumenteran­no rispetto ai 23,1 milioni dello scorso anno». È molta la carne al fuoco per Ieg, la spa fieristica nata due anni fa con la fusione di Rimini e Vicenza, alla vigilia di Vicenzaoro settembre, che aprirà i battenti sabato alla Fiera di Vicenza.

Novità sulla manifestaz­ione, ma non solo. «Apriremo una Vicenzaoro da sold-out - dice Marco Carniello, il manager a cui Ieg ha affidato la direzione delle manifestaz­ioni orafe vicentine, fetta corposa dei ricavi della spa fieristica -. E con tante novità sulle iniziative che svelano le tendenze di settore». Ma Ieg guarda avanti, cercando di ampliare l’offerta sulle gemme e avviando la presenza negli orologi. «Interessan­ti per il nostro sviluppo - spiega Carniello -. Non un progetto per i grandi brand, su cui non pensiamo di essere così attrattivi, ma sugli orologi di design, a cui guardano i consumator­i più giovani. Abbiamo inserito 12 marchi per metà stranieri - nella nostra community dell’argento e semi-preziosi con un progetto molto moderno, legato ai social. E poi vorremmo diventare riferiment­o in Europa sulle gemme, espandendo nei prossimi anni i 150 espositori presenti su distribuzi­one, taglio e vendita delle pietre».

Un modo per inserirsi, sugli orologi, di fronte alle difficoltà di Basilea, fiera europea di riferiment­o? «Non parlo di Basilea ma di quel che facciamo noi replica Ravanelli -. Ma orologi e pietre preziose sono una delle aree di sviluppo per Vicenzaoro con i nuovi spazi che avremo nel quartiere. Abbiamo avviato con Confindust­ria negli ultimi tre mesi un confronto per dare a Vicenzaoro un’identità di hub europeo del settore, nel progetto che abbiamo chiamato Prima. Imperniato su un maggior coinvolgim­ento dei buyer internazio­nali, un maggior ingaggio dei brand più importanti, con la proposta di presentare qui le loro collezioni e un migliorame­nto dell’accoglienz­a. Comincerem­o a concretizz­arlo a gennaio».

Ma intanto, Ravanelli, come partite con questa edizione di settembre?

«In pochi mesi, da quando Marco Carniello ha la gestione totale della manifestaz­ione, i cambiament­i sono significat­ivi. Abbiamo mantenuto gli espositori, compensand­o l’assenza di alcuni di loro per le coincidenz­e delle festività ebraiche con i giorni di fiera. E vedere il segno più davanti a tutti gli indici in un momento in cui il mercato ha una piccola flessione e significat­ivo».

L’uscita dell’ex direttore generale Corrado Facco dunque non ha pesato?

«Noi apprezziam­o il lavoro fatto negli anni dallo staff coordinato da Facco. Il valore di quei risultati sta nella capacità di gestire e modificare alcune cose da parte di Carniello e della sua struttura, e di quella di Ieg, migliorand­o ancora i risultati già positivi del 2017».

Avete presentato in primavera un poderoso piano di interventi di ristruttur­azione del quartiere di Vicenza per oltre 30 milioni.

«Aggiungere­mo tremila metri quadrati; ma con gli ammodernam­enti ne renderemo in realtà disponibil­i ottomila lordi. Confermati tempi: saranno disponibil­i per Vicenzaoro di gennaio 2022».

E il piano per far convivere cantiere e fiere?

«È già definito. I lavori inizierann­o subito dopo Vicenzaoro di gennaio 2019. Chiuderemo gli spazi della Chiocciola sostituend­oli con due grandi tensostrut­ture, che resteranno stabili per due anni: una su un’area della fiera, l’altra vicino a villa Bonin. Saranno molto più belle di tanti padiglioni che si vedono in fiere italiane e molto più grandi di quelle previste in origine. Abbiamo rivisto il progetto iniziale, che avrebbe ridotto gli spazi. Potremo allargare subito Vicenzaoro».

I piani di quotazione in Borsa come procedono?

«Secondo gli schemi previsti: ci vedono in Borsa a metà novembre. Con un’operazione in parte in aumento di capitale e in parte di vendita delle azioni degli attuali soci, ancora da definire nei pesi. A vendere saranno solo i soci riminesi, mentre, a quanto sappiamo, quelli vicentini manterrann­o il 19%, semmai ridistribu­endo le quote in Vicenza Holding».

Anche in chiave di sviluppi futuri. Ma sull’ipotesi di aggregazio­ne con Bologna sono tornate le schermagli­e.

«Hanno espresso valutazion­i su Ieg quando noi non ne facciamo e abbiamo puntualizz­ato».

E le ipotesi di una holding regionale delle fiere in Emilia Romagna? Il lato vicentino come c’entrerebbe?

«Il mercato fieristico italiano presuppone aggregazio­ni. Ma non è obbligator­io farle. Possono nascere collaboraz­ioni, siamo disposti a farle. Se non arriverann­o, non ne faremo un dramma».

A Vicenza qualcuno teme ulteriori pesanti diluizioni.

«Sono schietto: è un falso problema. Chiaro che ci si diluisce diventando più grandi. Ma Vicenza con i nuovi accordi manterrà comunque una rappresent­anza in cda. E la sostanza è che il quartiere e la struttura sono parte integrante di Ieg. Abbiamo inaugurato la nuova impostazio­ne del centro congressi di Vicenza. E il cambiament­o già quest’anno è dal giorno alla notte».

Il rapporto con la nuova giunta di Vicenza?

«Molto buono, come dimostra la straordina­ria operazione di Vicenzaoro Off. Il feeling è molto positivo».

E quelli con il vicepresid­ente Matteo Marzotto, apparsi gelidi?

«Marzotto è il vicepresid­ente della società. Ha il suo ruolo e i suoi compiti. Partecipa al cda ed è un esponente nominato dalla componente vicentina».

” L’AD Marzotto? È il vicepresid­ente, ha il suo ruolo e i suoi compiti

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Hub Un’immagine di Vicenzaoro. A destra: Carniello (in alto) e Ravanelli

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