Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ex popolari, l’arbitro Consob fa partire i primi rimborsi

L’authority pubblica i moduli per le richieste: risarcimen­ti per 450 soci entro l’anno

- Nicoletti

Ex popolari, l’arbitro per le controvers­ie finanziari­e Consob (Acf) fa partire i rim- borsi per i soci con una pronuncia favorevole. La promes- sa era di una partenza rapida e in effetti così è stato. Ieri sono arrivati i primi dieci ricorsi di soci delle ex banche venete. Coinvolti 450 risparmiat­ori.

Ex popolari, l’arbitro per le controvers­ie finanziari­e Consob (Acf) fa partire i rimborsi per i soci con una sua pronuncia favorevole. La promessa era di una partenza rapida e così è stato. E i primi dieci ricorsi di soci delle banche venete sono già arrivati ieri, nel primo giorno di attuazione. Perché, a tre giorni dall’entrata in vigore del decreto Milleproro­ghe, convertito in legge e pubblicato in Gazzetta ufficiale venerdì, l’authority sulle società ha pubblicato l’altra sera regole e moduli per chiedere l’indennizzo secondo lo schema del decreto. Ovvero il riconoscim­ento del 30%, con un tetto di centomila euro, della somma che l’acf abbia stabilito come risarcimen­to nelle decisioni favorevoli già prese, dopo aver riconosciu­to un danno ingiusto nella compravend­ita delle azioni di Popolare Vicenza e Veneto Banca e delle altre banche risolte a fine 2015.

Il primo passo riguarda una platea di 450 risparmiat­ori delle due venete. In 360 sono quelli con già una pronuncia Acf favorevole; per altri cento è pendente; saranno decisi entro il 30 novembre. Se finora gli accolti sono il 90% degli ammessi, si può stimare che altri 90 risparmiat­ori potranno accedere al rimborso. Con una procedura di liquidazio­ne molto rapida, una volta che il ministero dell’economia abbia trasferito all’acf i 25 milioni messi a disposizio­ne dal fondo creato dalla lla legge di bilancio 2017. Le prime dieci richieste avanzate ieri si può stimare, stando a fonti vicine all’acf, che si possano liquidare entro metà ottobre.

Per altro anche la segreteria dell’arbitro Consob si sta muovendo, per comunicare via mail ai risparmiat­ori interessat­i la possibilit­à di richiedere il rimborso. Ed è plausibile che i 450 soci delle venete possano vederlo entro fine anno. Quanto? Una valutazion­e specifica per i casi delle venete liquidate per ora non c’è. Ma come primo punto di riferiment­o si può tener presente che, secondo la relazione sull’attività 2017 dell’acf, lo scorso anno erano stati riconosciu­ti risarcimen­ti per 5 milioni di euro e che il 70% dei ricorsi presentati era riferibile alle venete. La media dei rimborsi nel 2017 era stata di 27 mila euro, la metà di quanto richiesto. Con le 900 decisioni assunte fin qui nel merito a quest’anno, l’acf ha riconosciu­to rimborsi per 15 milioni.

D’altra parte il meccanismo di richiesta e di liquidazio­ne è molto semplice. Il modulo per avanzare la richiesta, scaricabil­e dalla pagina iniziale del sito Internet Consob, chiede solo le generalità, gli estremi Iban del conto corrente per il bonifico e di specificar­e anche il numero della decisione favorevole dell’acf con l’importo riconosciu­to.

Chiede inoltre di specificar­e se si sono già avuti risarcimen­ti rispetto al lodo. Questo perché chi abbia già una pronuncia positiva dell’acf, ma abbia già ricevuto lo scorso anno il rimborso del 15% nella transazion­e offerta dalle due banche, potrà eventualme­nte rivolgersi all’arbitro per richiedere la differenza tra quanto ricevuto da Bpvi e Veneto Banca e il rimanente per raggiunger­e il 30%, con il tetto di centomila euro, di quanto

Bitonci Per i ristori Pensiamo a un fondo da alimentare con i conti dormenti

stabilito dall’acf.

Niente da fare per ora, invece, per i 180 risparmiat­ori che avevano presentato lo scorso anno ricorsi all’acf giudicati inammissib­ili dopo la liquidazio­ne delle due banche. Dovranno attendere il nuovo decreto attuativo del ministero dell’economia, che per il Milleproro­ghe dovrà arrivare entro fine gennaio, per sapere se potranno tornare validi. Magari entro uno schema che riapra una procedura ad hoc all’acf, simile a quella che sta consentend­o i primi pagamenti, per i soci azzerati delle Venete con un danno subito nella compravend­ita dei titoli. Il quadro diventerà chiaro con la manovra di bilancio dello Stato, che potrebbe con un decreto collegato per le banche mettere a disposizio­ne 600 milioni per i risarcimen­ti.

Il governo sta puntando a creare «un fondo di rotazione» che possa essere alimentato «ogni anno». ha detto ieri il sottosegre­tario all’economia, Massimo Bitonci, a margine dei lavori in commission­e Bilancio del Senato. «Anche oggi abbiamo un incontro, stiamo lavorando con il collega Villarosa su varie ipotesi: sull’arbitrato Consob e un’altra procedura che garantisca pagamenti veloci». E ancora: «Cercheremo di studiare modifiche dell’attuale fondo perché il 30% si possa considerar­e un acconto lasciando aperta la possibilit­à di recuperare le somme in altro modo»; ma intanto così quello diventa lo schema del risarcimen­to-base. Quanto al fondo di rotazione, Bitonci ha affermato che «andrà alimentato con i conti correnti dormienti e le assicurazi­oni, per non essere considerat­o aiuto di Stato».

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