Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Spaccate, colpito anche il Caffè Cavour
Bande in centro, un’altra notte difficile. E torna lo scontro sulla sicurezza
Nonostante un recente arresto e l’impegno delle forze dell’ordine, la legge della spaccata torna a colpire i locali del centro: nel mirino stavolta sono finiti il notissimo Caffè Cavour e un bar-catering di via Trieste. Bottino piuttosto piccolo, ma grandi le polemiche che tornano ad agitare la politica cittadina. Il sindaco Giordani promette un fondo straordinario a favore dei commercianti colpiti. Ma FI e Lega attaccano: «È un incompetente».
I commerciati del centro ripiombano nell’incubo delle spaccate. Se il 21 agosto aveva fatto notizia il furto al Pedrocchi, i ladri due notti fa hanno preso di mira il Caffè Cavour, uno dei bar più conosciuti nell’omonima piazza a pochi metri di distanza dal locale più storico di Padova. I malviventi alle 4 hanno forzato una porta laterale, frantumando due vetrine: l’allarme è scattato, sul posto sono intervenute la vigilanza privata e una pattuglia della polizia ma i rapinatori erano già scappati senza bottino. Sempre l’altra notte al bar-catering «Alla Mappa» di via Trieste nella zona davanti al Silos, qualcuno ha sfondato con un martello la parte bassa della porta laterale che dà su via Berchet e, nonostante l’allarme, è riuscito a portare via il fondo cassa di circa 280 euro. Il 5 settembre la polizia aveva arrestato Alessane Diop, senegalese di 42 anni irregolare, tossicodipendente, accusato di essere l’autore di alcune delle spaccate estive. Da inizio giugno si contano una ventina di colpi. Oltre al Pedrocchi hanno subito furti tra gli altri anche l’antico Forno, il Box Caffè, il B-gall, il Welldone, il Pier88, le pizzerie di via San Prosdocimo e Palestro oltre al negozio Cappelletto. Nonostante Diop sia in carcere, le spaccate non si sono fermate e negli ultimi 20 giorni i ladri hanno preso di mira Intimissimi, Falconeri, il ristorante giapponese Imasa e la cartoleria Tecnica Service in via Paolotti.
Ora è toccato al Caffè Cavour: «Hanno scassinato la porta e due vetrate - spiega sconsolato il titolare Arman Tiouri- qua siamo in Ztl, c’è solo passaggio pedonale, le forze dell’ordine dovrebbero presidiare di notte in borghese tutta l’area del centro. Or- mai non basta più nemmeno l’allarme collegato alle centrali. Pagare la vigilanza privata con un presidio fisso? La sicurezza spetta alle forze dell’ordine». Simile la posizione di Vincenzina Ruzza, proprietaria de “Alla Mappa”: «Mi era sempre andata bene- dicestavolta è toccato a me. Non penso sia necessario assumere dei vigilanti privati, la questione sicurezza è pubblica». Ieri mattina intanto il sindaco Sergio Giordani ha nuovamente incontrato a Palazzo Moroni i vertici delle categorie economiche, in testa il presidente dell’ascom Patrizio Bertin e il segretario dell’appe Filippo Segato, per fare il punto sulle misure di sicurezza. Il primo cittadino ha rinnovato l’impegno del Comune a sostenere economicamente l’acquisto non solo di telecamere di videosorveglianza ma anche di apparecchi antifurto d’ultima generazione. «Sono certo che, a breve, le forze dell’ordine riusciranno a individuare e assicurare alla giustizia quei mascalzoni che, anche ieri sera (lunedì, ndr), hanno messo in atto effrazioni a locali e negozi della nostra città. Come amministrazione comunale non resteremo fermi. Insieme con le associazioni di categoria troveremo le migliori forme di controllo e deterrenza per far sì che i delinquenti stiano lontani dalle nostre botteghe: sono pronto a stanziare fondi straordinari».
Poi, a taccuini chiusi, Giordani si è augurato che il ministro dell’interno risponda positivamente alla richiesta del capo della polizia Franco Gabrielli. Quest’ultimo, in occasione della sua ultima visita a Padova a giugno, aveva evidenziato come la questura cittadina fosse sotto organico e necessitasse di nuovi agenti.
Nel frattempo, dai banchi
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Il titolare del Cavour Hanno scassinato la porta e due vetrate Siamo in ztl, certe cose non dovrebbero accadere
dell’opposizione, i consiglieri Alain Luciani (Lega) ed Eleonora Mosco (Forza Italia) sono nuovamente sbottati: «Torniamo a chiedere al sindaco di rimettere la delega alla Sicurezza e di affidarla a un professionista più competente e capace di lui».