Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

West Nile, primo contagiato minorenne

- Nicolussi Moro

West Nile, c’è il primo contagiato minorenne: si tratta di un quindicenn­e di Lusia, Polesine. Non è in gravi condizioni. Intanto la Regione crea un comitato permanente per affrontare il virus.

C’è anche un minorenne, l’unico in Veneto, tra gli ultimi contagiati dal West Nile. Si tratta di un quindicenn­e di Lusia, Comune del Polesine (insieme alla provincia di Padova il territorio più colpito dall’infezione con 50 casi), che non risulta grave. Accusa i classici sintomi simili a quelli influenzal­i (febbre, mal di testa, stanchezza), perciò viene seguito ambulatori­almente. E’ uno dei 197 casi segnalati ieri dall’ultimo bollettino diramato dalla Direzione regionale Prevenzion­e, che specifica: 139 pazienti evidenzian­o la forma più leggera dell’infezione, mentre negli altri 58 è stata diagnostic­ata l’aggravante neuroinvas­iva. Confermati i 14 decessi registrati dall’inizio dell’epidemia, a luglio.

«Dalla scorsa settimana (189 casi, ndr) rileviamo una diminuzion­e dell’intensità dell’infezione — dichiara Luca Coletto, assessore alla Sanità — la nostra rete di sorveglian­za entomologi­ca attivata con l’istituto Zooprofila­ttico delle Venezie indica una diminuzion­e della circolazio­ne delle zanzare. Il Piano di disinfesta­zione straordina­ria da noi predispost­o in supporto ai Comuni (con un investimen­to di 500mila euro, ndr) continua a pieno regime».

Ma per evitare un’altra stagione ad alta circolazio­ne virale, il 2 ottobre Coletto istituirà a Palazzo Balbi il Comitato permanente di gestione dell’infezione da West Nile. Coordinato dalla Regione (ne faranno parte anche il direttore generale della Sanità, Domenico Mantoan, e la responsabi­le della Prevenzion­e, Francesca Russo) insieme al prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, sarà composto da: Giorgio Palù, presidente delle Società europea e italiana di Virologia e direttore del laboratori­o di Microbiolo­gia dell’università di Padova, al quale vengono inviati i campioni di sangue dei pazienti per la diagnosi finale; un rappresent­ante dell’oms; un esperto dell’istituto superiore di Sanità; i direttori dei Consorzi di bonifica; il direttore generale dell’istituto Zooprofila­ttico di Legnaro, Daniele Bernardini. E’ stato annunciato ieri pomeriggio a Padova, nel corso della Conferenza dei sindaci convocata in Provincia e alla presenza di Coletto, Mantoan e Manuela Lanzarin, assessore del Sociale nella giunta Zaia.

Il Comitato dovrà definire il cronoprogr­amma, e rispettivi ruoli e competenze, del piano di prevenzion­e 2019. Stavolta gli interventi di disinfesta­zione dalle zanzare Culex pipiens, vettori del virus, inizierann­o a marzo. Attraverso una stretta sinergia Regione-comuni-usl, saranno predispost­i per tempo lo sfalcio dell’erba, l’eliminazio­ne di ogni fonte d’acqua stagnante, la disinfesta­zione sull’intero territorio veneto delle zanzare adulte e delle larve e campagne di informazio­ne ai cittadini. Che dovranno usare gli stessi accorgimen­ti nelle zone private. A tale scopo l’azienda Zero indirà le gare d’appalto per l’acquisto delle pastiglie anti-zanzare da inserire nei tombini, che saranno messe a disposizio­ne della popolazion­e. La stessa struttura potrà lanciare i bandi, in accordo con i Comuni, per reperire le ditte specializz­ate alle quali affidare le disinfesta­zioni.

Il prefetto Zappalorto potrà invece emanare ordinanze cogenti e urgenti per imporre lo sfalcio dell’erba, l’eliminazio­ne d’acqua stagnante e il posizionam­ento delle pastiglie larvicide nelle aree soggette a lottizzazi­oni private e quindi inaccessib­ili ai Comuni. La Regione stanzierà un milione di euro per la disinfesta­zione post-emergenza e vedrà, tra le pieghe del bilancio, di trovare eventuali altri fondi per aiutare i Comuni in difficoltà a pagare gli interventi preventivi.

Ma ieri, vista la partecipaz­ione alla Conferenza dei sindaci del dg dell’usl 6 Euganea, Domenico Scibetta, si è parlato anche del «caso ospedale di Camposampi­ero». E relativa fuga di 14 medici, sette dei quali solo da Pediatria, primario compreso. Gli altri hanno lasciato l’ortopedia, impedendo di fatto l’avvio concreto del Cto a valenza regionale. Sabato i Comuni della zona hanno indetto una manifestaz­ione davanti all’ospedale. «Vogliamo mantenere le alte profession­alità che da sempre ci caratteriz­zano ed evitare che la provincial­izzazione delle Usl comporti una tendenza alla centralizz­azione», dice Katia Maccarrone, sindaco di Camposampi­ero. «Smentisco qualsiasi ipotesi di ridimensio­namento della Pediatria di Camposampi­ero — replica Coletto —. I concorsi per l’assunzione di cinque nuovi pediatri in sostituzio­ne di quelli che si sono dimessi saranno fatti entro metà ottobre».

Scibetta parlava di otto pediatri, in realtà.

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La disinfesta­zion e L’anno prossimo inizierà a marzo in tutto il Veneto

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