Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Daspo urbano «Colpiremo accattoni molesti e abusivi»

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«È uno strumento in più a nostra disposizio­ne. Ma lo applichere­mo in maniera misurata, concentran­doci in particolar­e sui parcheggia­tori abusivi, sui cosiddetti vu cumprà e sugli accattoni molesti». All’indomani dell’approvazio­ne del nuovo Regolament­o di polizia urbana da parte del consiglio di Palazzo Moroni, il commissari­o dei vigili di Padova, Luca Sattin, precisa così il modo in cui gli agenti utilizzera­nno il Daspo. Ovvero la misura, compresa nel Decreto sicurezza varato ad aprile 2017 dall’allora ministro dell’interno Marco Minniti, che prevede l’allontanam­ento dal territorio cittadino (da un minimo di 48 ore a un massimo di sei mesi) di chi verrà sorpreso a violare alcuni articoli del Regolament­o.

Chiariti gli aspetti tecnici della vicenda, restano però quelli politici. La maggioranz­a, l’altra sera nel parlamenti­no padovano, si è spaccata: i 15 consiglier­i di Pd, Lista Giordani, Area Civica e Lista Lorenzoni si sono infatti pronunciat­i a favore del Daspo; mentre i 4 di Coalizione Civica hanno preferito non votare. Ma pure l’opposizion­e, alla fine, si è divisa: i 6 esponenti di Bitonci Sindaco, Lega e Forza Italia si sono espressi contro; i 3 di Libero Arbitrio, invece, hanno anche loro deciso di non votare. Un distinguo che non è passato inosservat­o. Intanto Luigi Tarzia (Lista Giordani) rimbrotta così i colleghi di Coalizione Civica: «Il loro atteggiame­nto è incomprens­ibile. Governare comporta onori ed oneri. E quindi non basta chiedere ed ottenere modifiche al Regolament­o di polizia urbana, ma bisogna anche assumersi la responsabi­lità di votarle». Il sindaco Sergio Giordani, però, prova a spegnere le polemiche: «Nella nostra maggioranz­a non c’è nessuna spaccatura. Ci sarebbe, se la delibera contenente il Daspo non fosse stata approvata». (d.d’a.)

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