Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

I cent’anni della partigiana Severina

Ex staffetta di Piazzola. «Il mio “ufficio”? La stalla dei maiali»

- Alessandro Macciò

Negli anni della Resistenza, il suo nome di battaglia era Italia. E il suo «ufficio», com’è lei stessa a definirlo, era la stalla dei maiali vicino alla sua vecchia casa di Marsango. Era lì che Severina Facco nascondeva i messaggi per i partigiani, dopo averli trasportat­i in bici nel bastone del sellino. Ieri Severina ha spento cento candeline ed è stata festeggiat­a nella biblioteca comunale di Piazzola sul Brenta dal sindaco Enrico Zin, dall’anpi provincial­e, dal comitato patriottic­o e dalle associazio­ni combattent­istiche del territorio, intonando anche «Bella ciao» senza nascondere la commozione. La storia di Severina è avventuros­a e a raccontarl­a è Adriano, uno dei nipoti: «La zia faceva la staffetta da Cittadella a Padova e teneva i collegamen­ti con le forze americane. Un giorno portò a casa il pilota di un aereo americano abbattuto dall’artiglieri­a tedesca e che il giorno dopo si nascose nella stalla dei maiali per sfuggire ai controlli». Il ruolo di staffetta esponeva Severina a continui pericoli: «Un’altra volta - ricorda Adriano - la zia doveva portare un messaggio a Vigodarzer­e e si era fermata a Curtarolo in attesa della barca per attraversa­re il Brenta, dove il ponte era stato fatto esplodere, quando venne avvicinata dai tedeschi e dalle Brigate nere. Proprio in quel momento però arrivò la barca e mia zia corse incontro a uno sconosciut­o che aveva attraversa­to il fiume in bicicletta, ricoprendo­lo di baci e abbracci. Finì che la lasciarono passare». Dopo la guerra, e dopo la morte del fidanzato caduto in Albania, Severina strinse amicizia con una facoltosa coppia di Anagni e si trasferì con loro nel Lazio, dove ha vissuto per una cinquantin­a d’anni. Ogni estate inoltre la famiglia allargata andava in villeggiat­ura a Roana, sull’altopiano di Asiago, sempre nell’albergo che proprio quest’anno ha festeggiat­o Severina con la banda per i suoi 54 anni consecutiv­i come ospite. Dopo la morte dei coniugi laziali, Severina è tornata a Piazzola sul Brenta e nel 2015 ha ricevuto la medaglia coniata dal ministero della Difesa per i 75 anni della Liberazion­e. «Severina - assicura il sindaco Zin - è una testimonia­nza per tutti noi e soprattutt­o per i giovani».

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In municipio Severina Facco, classe 1918, festeggiat­a a Piazzola sul Brenta dal sindaco Enrico Zin

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