Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Con il coro dei migranti in città la Comunità di Sant’egidio debutta
Prima le persone, senza distinzione di passaporto. È la linea della Comunità di Sant’egidio che, stasera alle 19, s’insedia ufficialmente in città, con un momento di preghiera e festa nella chiesa di San Bortolo, benedetto dal vescovo Pierantonio Pavanello e con la partecipazione di un gruppo di migranti, ospiti dei centri di accoglienza a Cona e Bagnoli di Sopra che canteranno guidati da Padre Lorenzo Snider, loro assistente spirituale. La Sant’egidio, fondata nel 1968 a Roma da Andrea Riccardi (ministro della Cooperazione internazionale nel governo Monti) è tra le organizzazioni ritenute più affini al magistero di Papa Francesco e sta rafforzando la propria presenza territoriale in Italia e nel mondo. «Preghiamo e diamo aiuto a chi ha necessità: le persone sono persone» spiega Maurizio Zerilli, promotore del gruppo in Polesine (info telefonando al 3920567314). Originario di Roma, 63 anni, Zerilli vive a Rovigo dal 1978 ed è un bancario in pensione. «Siamo alla ricerca di una sede — racconta — ma contiamo sull’ospitalità della parrocchia di San Bortolo, individuata anche perché Bartolomeo è il santo a cui è dedicata la chiesa sull’isola Tiberina a Roma frequentata dai nostri volontari». I primi progetti rivolti ad anziani e carcerati. «Vogliamo costruire uno sportello di servizio — spiega Zerilli — Tante le disponibilità, tra cui quelle di don Silvio Baccaro e don Vanni Cezza». Due nomi che significano molto per i polesani, credenti e non. Il primo è parroco di Borsea, direttore dell’ufficio missionario, attivo nel sociale. Il secondo è il fondatore di «Portaverta», storica struttura di accoglienza e supporto a persone fragili, parroco a Santa Rita.
(N.C.)