Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Una coppia stalker per sei anni dei vicini di casa Assoldavano un vandalo per 50 euro ad assalto
Arquà: denunciati due coniugi e un 40enne. Ai nemici lanci di uova e altro contro la casa
Una serie di angherie durata sei anni, dal 2012 ai mesi scorsi, per futili motivi di cattivo vicinato lungo la stessa via di Arquà. Lanci di uova e altro materiale contro la casa del «nemico», diserbante sui fiori in giardino per farli morire, scritte offensive in paese e — talvolta — anche nei comuni circostanti. Il tutto senza motivi che possano, anche solo in parte, spiegare tanto accanimento.
Ma dopo che, nei mesi scorsi, i carabinieri della Compagnia di Rovigo hanno pizzicato in diretta il vandalo, un rodigino 40enne incensurato con lavori saltuari, è uscito un retroscena sconvolgente. Dal 2016 fino alla data della scoperta in flagranza di reato, la scorsa primavera, il rodigino ha agito su richiesta di una coppia di coniugi di Arquà che lo avrebbe pagato 50 euro per ogni blitz contro i vicini di casa. Gli episodi precedenti al 2016 invece sono contestati alla coppia di coniugi.
Partono gli approfondimenti e i riscontri sembrano essere sufficienti da parte degli inquirenti che così, nei giorni scorsi, hanno denunciato oltre al rodigino anche i due coniugi arquatesi per stalking e danneggiamento aggravato. Gli episodi contestati nel complesso sono un’enormità, 46.
La vicenda ha inizio sei anni fa. Il primo raid vandalico è ai danni della coppia di Arquà con diserbante sparso generosamente nel giardino dei vicini morte dei fiori coltivati. Da lì è un escalation prolungata negli anni di blitz vandalici, fatti di lanci di uova, catrame e olio contro l’abitazione. Nel repertorio non mancarono nemmeno le scritte diffamatorie lungo i luoghi più frequentati ad Arquà e anche della zona, come ad esempio il cimitero di una frazione rodigina. Una delle quali particolarmente odiosa, dove la vittima maschile veniva tacciato di pedofilia. Un’accusa tanto falsa quanto infamante.
La coppia presa di mira si difende a suon di denunce, ma per la piccola stazione dei carabinieri di Arquà che indaga non è semplice pizzicare i vandali che spesso agivano in piena notte. La scorsa primavera, durante l’ennesimo appostamento notturno, però la svolta. Poco prima delle 3 di una notte dello scorso aprile il rodigino 40enne si fa sorprendere dai militari dell’arma mentre lancia bidoncini contenenti olio esausto contro i muri dell’abitazione. Interrogato, spiega di esser stato «reclutato» nel 2016 da dei vicini di casa delle vittime.
«Ti diamo 50 euro ogni volta che imbratti l’abitazione» l’offerta accettata. Le indagini portano alla conferma delle parole del rodigino assoldato come vandalo seriale. Così anche per i suoi mandanti scatta la denuncia per stalking e danneggiamento aggravato.