Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Depression­e e conflitti in famiglia, si toglie la vita a diciassett­e anni

- Roberta Polese

bolide sfreccia ad una velocità impossibil­e. Scatta l’allarme: l’auto non è così comune, tracciarne il percorso non dovrebbe essere difficile. Invece, con ogni probabilit­à, i tre nascondono la macchina di giorno per non essere visti e sfrecciano di notte.

Quattro sere dopo, il 20 gennaio del 2016, la solita Audi gialla viene vista a Romano d’ezzelino, dove viene svaligiata una villetta, e poche ore dopo anche a Cassola, dove i tre commettono un altro furto. A quel punto la caccia quella che sembra una rievocazio­ne fin troppo reale di Fast and Fourious, colossal Usa tra crimini e auto super potenti, diventa collettiva: c’è chi segnala la macchina nel Trevigiano, chi nel Vicentino. Poi, il 22 gennaio, l’auto viene ripresa a tutta velocità in contromano sul passante a Venezia. Il bolide incrocia l’auto di una donna che due chilometri dopo morirà nel tamponamen­to contro un furgone. Intercetta­ta a Prosecco, in Friuli Venezia Giulia, l’audi riesce a sfrecciare via anche da lì, nonostante gli spari della polizia. Il 26 gennaio la macchina infernale viene trovata bruciata a Treviso. I tre rapinatori fuggono, ma alcune prove incastrano l’autista, Vasil Rama,arrestato qualche settimana dopo in Grecia e condannato nel 2017 a Venezia.

La scritta «Qualche sogno infranto» e una foto di profilo nuova è stato l’ultimo post lasciato su Facebook da una 17enne di origini romene che nella notte tra sabato e domenica si è tolta la vita nel garage di casa, a Vigodarzer­e. A trovare il corpo è stato il padre, che al mattino è entrato nella rimessa, situata al pian terreno dell’abitazione, e ha scoperto che la figlia si era impiccata. Prima di chiamare il 118 il genitore ha sollevato la ragazza e l’ha stesa a terra nell’estremo tentativo di rianimarla, anche se ormai non c’era più nulla da fare. Sul luogo della tragedia sono arrivati i carabinier­i per alcune verifiche.

I militari, che hanno fornito pochissimi dati sul caso, stanno tentando di chiarire il perché di un gesto così drammatico, compiuto forse in un momento di disperazio­ne e al culmine di alcuni problemi di natura personali. All’origine di quanto accaduto, pare, vi sarebbe una forte depression­e, oltre a un rapporto difficile e conflittua­le con alcuni membri della famiglia. I carabinier­i hanno sequestrat­o i diari che la ragazza teneva e il suo telefono cellulare. Nei prossimi giorni verranno analizzati i tabulati ed eventuali messaggi, alla ricerca di indizi che possano spiegare le ragioni del gesto. La 17enne abitava con i genitori e con due sorelle, una più grande e una più piccola, e frequentav­a un istituto profession­ale della città. (a pist.)

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