Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cimitero, l’opposizione accusa: «Project velenoso per la città»
Per Menon un «contratto capestro». La firma del contratto a giorni
«È un contratto velenoso, per noi e per i cittadini». Così Silvia Menon, consigliera comunale d’opposizione, descrive il «project financing» che l’amministrazione guidata dal sindaco Massimo Bergamin ha approvato per ampliare il cimitero di Rovigo di viale Orboni. Un incremento atteso da molti anni.
Progettato per la prima volta nel 2004, i lavori non hanno mai preso il via a causa dei costi insostenibili per le casse comunali. Un immobilismo che ha portato «Arcobaleno Srl», società nata allo scopo di costruire i nuovi loculi, a considerare la possibilità di imbracciare armi legali contro il Comune di Rovigo per chiedere i danni. Una manovra che aveva sollevato parecchie polemiche. «Arcobaleno» allora era controllata al 90 per cento da «Asm Spa», l’azienda municipalizzata a sua volta controllata del Comune di Rovigo stesso.
Al fine di evitare il contenzioso, l’assessore ai Lavori Pubblici e Servizi Cimiteriali Antonio Saccardin ha deciso di dare il via definitivo all’ampliamento, riprendendo il progetto del 2004. Ma «Arcobaleno» nel frattempo è stata venduta al privato che deteneva il 10 per cento delle quote per 40 mila euro. Un passaggio giustificato dai pessimi rendimenti econo- mici della società, di fatto in perdita. Ma che ora, denuncia Menon, si appresta ad incassare 2,3 milioni di euro grazie project financing per l’amplia- mento del cimitero.
«Improvvisamente la nostra società inattiva è diventata un gioiello e sforna utili - attacca la consigliera - Questo project financing rischia di mettere in ginocchio il Comune. Stiamo parlando di un contratto da 15,6 milioni di euro per 20 anni, dove il rischio ricade completamente sul Comune e quindi sui cittadini».
Il contratto, spiega Menon, prevede che qualora le tombe restino non vendute, l’amministrazione si farà carico del loro acquisto o prolungherà la durata del contratto fino ad aver incassato la somma completa. «Per questo motivo il parere tecnico della dirigente Nicoletta Cittadin era negativo. Ma i 16 consiglieri comunali l’hanno votato lo stesso, condannandoci tutti. Io e la mia lista civica riteniamo che non vada fatto questo errore, una pietra tombale per la città. A chi ha preso parte a questa operazione ho solo un messaggio da recapitare: vergogna». Infatti, l’ultimo passaggio formale per l’avvio dell’iter che riesumava il project financing sull’ampliamento del cimitero era stato un voto in consiglio comunale a fine novembre dello scorso anno. La firma del contratto tra il Comune ed il privato era prevista per la giornata di ieri, ma alla fine, rende noto Saccardin, non è avvenuta. Il passaggio resta comunque atteso nei prossimi giorni.