Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Mauro fu ucciso e la mia vita è finita»
Processo per la morte di Guerra, il padre sul banco dei testimoni
«È scattato subito l’allarme acustico che li ha messi in fuga. Il sistema è collegato alla vigilanza privata che ci ha allertato. In pochi minuti eravamo sul posto, anche perché in queste notti il centro è particolarmente presidiato».
Quanto è importante avere un buon sistema di allarme?
«Le forze dell’ordine non possono pattugliare singolarmente più di 3 mila esercizi pubblici, quindi la videosorveglianza è fondamentale. Quando acciufferemo questi malviventi il problema non sarà terminato e magari un giorno si riproporrà. Ormai è fondamentale la sicurezza partecipata».
È stato il giorno dei testimoni ieri in tribunale a Rovigo, dove si sta celebrando il processo a Marco Pegoraro, maresciallo dei carabinieri che il 29 luglio del 2015 sparò e uccise Mauro Guerra, 32enne commercialista di Carmignano di Sant’urbano che si voleva opporre a un Tso (trattamento sanitario obbligatorio) non autorizzato da parte dei carabinieri, e freddato in mutande mentre, ammanettato, picchiava un carabiniere che lo voleva arrestare. «A un certo punto, quel pomeriggio, i carabinieri hanno detto a mio marito ‘ora basta, adesso facciamo a modo nostro’», ha detto Camilla Raimondi, vicina di casa dei Guerra, che quel tragico giorno assistette alle ore di estenuante trattativa in cui i carabinieri cercavano di convincere Guerra a prendere farmaci per calmarsi, e a salire con loro in ambulanza, convinti che il giovane fosse particolarmente pericoloso. Ad ascoltarla, oltre ai familiari, ai legali e al giudice, il procuratore capo di Rovigo Carmelo Ruberto che ha assunto il fascicolo di persona, dopo il trasferimento del collega Fabrizio Suriano. Dopo la vicina ieri sono saliti sul banco dei testimoni il fratello di Guerra, Jacopo, e il papà Ezio. Quest’ultimo, provato, ha dichiarato: «La mia vita è finita quel giorno, quando Mauro è morto». La prossima udienza sul carabiniere imputato per omicidio come conseguenza colposa di legittima difesa si terrà il 24 ottobre prossimo. (r.pol.)