Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ammanchi sulla carta Ma era stato il figlio
ai servizi sociali nella cooperativa che lo ospiterà da oggi stesso. Il residuo di pena è di due anni e nove mesi.
Sono tre i procedimenti per cui Claudio è stato al centro delle indagini della procura. Quello patteggiato riguarda le tangenti incassate per l’impiantistica e i cartelli luminosi; poi c’è quello per bancarotta dell’hotel Caesar di cui Claudio era titolare insieme ad altri, e tra un mese ci sarà la sentenza sulle tangenti per la bonifica dell’area Giarre ad Abano. Tuttavia Claudio sembra davvero aver cambiato vita. Lo ha detto anche il pm che ha indagato su di lui, Federica Baccaglini, nel corso della requisitoria: «Nonostante i gravi fatti commessi, la manipolazione della gara e la richiesta di tangenti agli imprenditori, Luca Claudio negli ultimi tempi ha dimostrato di aver cambiato atteggiamento: è venuto a tutte le udienze, ci ha messo la faccia, ha posto un freno al suo carattere orgoglioso, dimostrando umiltà». Chiesta una pena di cinque mesi e 15 giorni, domani le repliche, il 5 novembre ci sarà la sentenza. (r.pol.)
L’estratto conto della sua carta di credito continuava a segnare ammanchi sempre più voluminosi, tanto che spazientito è andato a denunciare tutto ai carabinieri. Dopo quasi due mesi d’indagine i militari della stazione di Selvazzano hanno scoperto che a effettuare i prelievi era il figlio dell’uomo, che in breve tempo è riuscito a rubare al genitore quasi novemila euro. Il ragazzo, 22 anni, ha scoperto il codice pin segreto, eseguendo una serie di prelievi e di pagamenti fino a oltre 8.600 euro. È stato denunciato.