Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ex «Maddalena» e piscine Bergamin sotto processo

Difficile vertice notturno di maggioranz­a sulle spine della giunta Il sindaco ha affrontato la maggioranz­a divisa anche sul cimitero

- Nicola Chiarini

«Una prova per misurare lo spessore del sindaco Massimo Bergamin». La complessit­à della partita affrontata ieri sera dalla maggioranz­a, è sintetizza­ta da una battuta di un consiglier­e di centrodest­ra, convinto che Bergamin si giochi molto sulla vicenda ex «Maddalena», dopo il congelamen­to dei fondi per il recupero dell’ex ospedale da parte del governo giallo-verde.

«Credo che il sindaco dovrà valutare con i propri compagni romani ogni soluzione — osserva sempre il consiglier­e di maggioranz­a, prima della riunione — dal momento che è l’unico sindaco leghista interessat­o».

E su quei quasi 14 milioni di euro che non arriverann­o la discussion­e nel vertice della maggioranz­a di centrodest­ra si è animata, nonostante le defezioni. Da quel che trapela, di fronte alla giunta presente al completo, c’erano dieci consiglier­i, pur in rappresent­anza di tutti i gruppi di una maggioranz­a che partiva da 20 unità e che oggi può contare su 17 seggi sicuri su 32. Sarebbero 6 le assenze giustifica­te.

Il «Maddalena», l’ex ospedale che si voleva recuperare con i fondi del Bando Periferie, è questione spinosa, a maggior ragione dopo l’approvazio­ne nell’ultimo consiglio di una mozione che, votata con l’uscita polemica dall’aula del sindaco, chiede pressioni sul governo Conte, senza escludere l’adesione al ricorso promosso da Anci (Associazio­ne nazinale Comuni). Opzione, quest’ultima, indigesta alla Lega.

Meno tensioni avrebbe creato la questione «Polo natatorio» che, oggi, verrà affrontata nell’udienza d’appello del Tribunale civile a Venezia. Sostanzial­mente esclusa la possibilit­à di sentenza, si confida nel tempo supplement­are di trattativa con Unipol Banca, sfruttando i 60 giorni concessi per la comparse conclusion­ali e i 20 ulteriori per le memorie di replica.

La speranza a Palazzo Nodari è che, mentre pende l’istanza di fallimento da parte dell’istituto di credito sul gestore «Veneto Nuoto» per il mancato pagamento delle rate del mutuo del «project financing», si possa riaprire un percorso con Bologna, mirando a un accordo economico congruo per ambo le parti e il recupero della gestione diretta dell’impianto sportivo da parte del Comune.

La convenzion­e, sottoscrit­ta

Numeri incerti

Il primo cittadino sostenuto solo da 17 voti sicuri su 32

Chiosco Struttura abbandonat­a in piazza Merlin, atteso un report

nel giugno 2006, prevede che il Comune subentri alle obbligazio­ni del gestore, in caso di inadempien­za verso la banca finanziatr­ice, appunto Unipol.

La questione del «project financing» del cimitero, invece, approderà in consiglio comunale su richiesta di 11 consiglier­i (appartenen­ti a Pd, Lista Menon, M5S, Coscienza Comune con i dissidenti di maggioranz­a Alberto Borella e Daniela Goldoni). La data dovrebbe essere fissata mercoledì prossimo in conferenza dei capigruppo. In maggioranz­a l’ipotesi, con ogni probabilit­à sgradita ai proponenti, era di porre la questione non in seduta monotemati­ca.

Altro tema divisivo, il futuro del chiosco di piazza Merlin. La maggioranz­a ha richiesto un approfondi­mento tecnico all’assessore al Patrimonio, Antonio Gianni Saccardin, per capire quale soluzione adottare, dopo il mancato rinnovo della concession­e ai gestori.

Sono ormai più di tre mesi che la struttura, posizionat­a in uno degli angoli più caratteris­tici del centro storico, è abbandonat­a. Perderebbe quota l’ipotesi di una rimozione completa, anche per i costi rilevanti e gli inevitabil­i contenzios­i sulle spese tra pubblico e privato. Così potrebbe essere valutata una rimodulazi­one del manufatto, verificand­o le disponibil­ità per una nuova gestione.

 ??  ?? Polo natatorio Oggi udienza
Polo natatorio Oggi udienza

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy