Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Maxi-sequestro di pesce Colpita un’azienda polesana
Circa tre tonnellate di pesce non tracciabile e non lavorato secondo le normative sanitarie è stato sequestrato ieri in un’azienda ittica polesana. A condurre l’operazione sono state le Sezioni di polizia marittima della Guardia costiera di Venezia, Chioggia e Caorle assieme a un ispettore di pesca croato e ai carabinieri del Nas (Nucleo anti-sofisticazioni) di Padova. Gli illeciti contestati hanno comportato nel complesso multe per oltre 10.000 euro.
In particolare, oltre 630 chili di pesce finito sotto sequestro consisteva in granchi di laguna ancora vivi per i quali si è proceduto alla immediata reimmissione in acqua. Parte della merce per cui è stata accertata la commestibilità dal parte del veterinario dell’usl 5 è stata donata in beneficienza a un ente di assistenza ai bisognosi mentre la restante sarà distrutta.
Inoltre, nel corso del controllo nell’azienda ittica polesana, scoperti 75 chili di pesce etichettato in modo errato. Inevitabile anche in questo caso il sequestro del prodotto che, in questo caso specifico, è costato al titolare della ditta anche una denuncia penale per frode in commercio.
Questo controllo sulla tracciabilità del prodotto ittico tende a verificare la corretta applicazione delle normative europee e nazionali da parte di tutti gli operatori di settore, dal momento della cattura del prodotto fino a quello della vendita.