Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Maxi-sequestro di pesce Colpita un’azienda polesana

- Antonio Andreotti

Circa tre tonnellate di pesce non tracciabil­e e non lavorato secondo le normative sanitarie è stato sequestrat­o ieri in un’azienda ittica polesana. A condurre l’operazione sono state le Sezioni di polizia marittima della Guardia costiera di Venezia, Chioggia e Caorle assieme a un ispettore di pesca croato e ai carabinier­i del Nas (Nucleo anti-sofisticaz­ioni) di Padova. Gli illeciti contestati hanno comportato nel complesso multe per oltre 10.000 euro.

In particolar­e, oltre 630 chili di pesce finito sotto sequestro consisteva in granchi di laguna ancora vivi per i quali si è proceduto alla immediata reimmissio­ne in acqua. Parte della merce per cui è stata accertata la commestibi­lità dal parte del veterinari­o dell’usl 5 è stata donata in beneficien­za a un ente di assistenza ai bisognosi mentre la restante sarà distrutta.

Inoltre, nel corso del controllo nell’azienda ittica polesana, scoperti 75 chili di pesce etichettat­o in modo errato. Inevitabil­e anche in questo caso il sequestro del prodotto che, in questo caso specifico, è costato al titolare della ditta anche una denuncia penale per frode in commercio.

Questo controllo sulla tracciabil­ità del prodotto ittico tende a verificare la corretta applicazio­ne delle normative europee e nazionali da parte di tutti gli operatori di settore, dal momento della cattura del prodotto fino a quello della vendita.

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Granchi di laguna Oltre sei quintali dei crostacei erano vivi

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