Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Padova, addio baseball: Tommasin chiude
Motivi economici e scarsi risultati: oggi l’ufficializzazione. Flores d’arcais: tentiamo il ripescaggio in A2
Non è un fulmine a ciel sereno, perché nelle scorse settimane il proprietario Roberto Tommasin l’aveva fatto capire piuttosto chiaramente: «Dopo anni di gioie e dolori, ed essere arrivato solo ai dolori, è arrivato il momento di lasciare». Detto, fatto. Il Tommasin Padova Baseball chiude i battenti e non si iscriverà alla prossima Serie A1. L’ufficialità della decisione arriverà oggi, quando nella tradizionale riunione d’inizio stagione in Lega verrà messa agli atti la mancata iscrizione del club. Ma, di fatto, non ci sono più dubbi.
Nel pomeriggio di martedì una lettera inviata a tutti i giocatori dalla segretaria Annamaria Falconi ha comunicato a staff, giocatori e dirigenti che l’attività della prima squadra era di fatto terminata: «Il presidente — si legge nella missiva — comunica che da oggi 2 ottobre 2018 viene sospeso l’utilizzo dell’impianto (campo, Palabobo, spogliatoi, ecc) e degli automezzi intestati all’asd Padova baseball softball club. Vi invitiamo pertanto a sospendere con effetto immediato qualsiasi tipo di attività». Padova potrebbe ripartire dalla Serie C, ma dietro le quinte si sta lavorando per la raccolta di finanziamenti e il ripescaggio in A2 per meriti sportivi e blasone. Le motivazioni della scelta di Tommasin sono soprattutto economiche, mentre secondaria è la questione del campo del Plebiscito, che presenta una serie di carenze strutturali che di certo non hanno aiutato il patron a cambiare idea: «La notizia era nell’aria — spiega il vicepresidente Marco Flores D’arcais — ma speravamo che in qualche modo potesse essere procrastinata nel tempo. Invece adesso abbiamo la certezza che il prossimo anno non disputeremo la A1 e questo dispiace a tutti. Il percorso naturale sarebbe la ripartenza dalla Serie C, ma se troveremo qualche finanziatore entro dicembre potremmo anche essere ripescati in A2 per meriti sportivi. Il presidente lo aveva già fatto capire, che si era stancato. Le motivazioni sono economiche e anche legate ai risultati. L’attività di base e del settore giovanile proseguirà, poi vedremo cosa accadrà nei prossimi mesi».