Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Palazzina a luci rosse: violati i sigilli
Prostituzione cinese, ignoti entrati nell’immobile sequestrato martedì
Sono durati poco più di un giorno i sigilli posti lo scorso martedì pomeriggio alla palazzina al civico 38 di via Carducci, messa sotto sequestro preventivo per un’attività di prostituzione di donne cinesi al suo interno che proseguiva da diversi mesi. Nella notte tra mercoledì e ieri sconosciuti hanno rotto i sigilli entrando nell’immobile a due piani e poi si sono dileguati.
Il sospetto degli inquirenti è che l’ingresso illegale, per il quale è stato aperto un fascicolo autonomo per violazione di sigilli, sia stato compiuto per portar via dalla palazzina materiale ritenuto importante dagli autori del gesto. Ovvero soldi, passaporti e — in teoria — documenti che potrebbero portare a scoprire l’organizzazione dietro l’attività di prostituzione.
A intervenire in via Carducci martedì pomeriggio era stata la Squadra Mobile che, quando è entrata nella palazzina di proprietà di un italiano, ha trovato due donne cinesi. All’interno, nessun cliente e nemmeno la maitresse. La posizione del proprietario dell’immobile e delle due orientali, che per le prestazioni sessuali chiedevano 50 euro, è al vaglio della Procura. La casa di appuntamenti era da tempo al centro di segnalazioni da parte di residenti per l’andirivieni di uomini che lo contraddistingueva.
Intanto i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia rodigina hanno arrestato per evasione un marocchino 29enne di Rovigo con precedenti, ai domiciliari dal 10 maggio scorso. Rintracciato fuori casa, il 29enne ha dichiarato ai militari di essere andato in farmacia per acquistare farmaci.
Oltre al fatto che al momento del controllo le farmacie erano chiuse, ai carabinieri il marocchino ha mostrato una ricetta medica poi risultata scaduta. Il Tribunale di Rovigo ha condannato lo straniero alla pena di 15 mesi, da scontare sempre ai domiciliari.