Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Preso lo spaccavetrine seriale è un pregiudicato tunisino
Emergenza furti Arrestato un tunisino: sarebbe l’autore di quattro colpi, tra cui quello al bar Carlotta Ma la polizia pensa che la lista sia molto più lunga. E già nel 2014 aveva preso di mira i commercianti
Si è guadagnato sul campo il soprannome di «spaccavetrine» ma martedì notte Amor Ben Lazhar Torch è stato arrestato dalla polizia patavina.tunisino irregolare di 40 anni era già stato arrestato per un furto nel 2014 e si è rivelato essere l’autore delle spaccate seriali nella città del Santo.
Nemico pubblico numero uno. Non è storia di gangster, come quella raccontata nell’omonimo film, ma comunque di allarme sociale. Amor Ben Lazhar Torch è stato arrestato dalla polizia al termine di un’indagine accurata o, come l’ha descritta il questore Paolo Fassari, «alla vecchia maniera». Si tratta di un tunisino irregolare di 40 anni con una sfilza di precedenti e che già nel febbraio del 2014 era stato arrestato per un furto al negozio Baldan.
Secondo gli inquirenti, sarebbe lui l’autore delle spaccate seriali - il tema dominante della cronaca di questi mesi a Padova - che hanno coinvolto locali e negozi del centro. A inchiodarlo le immagini delle telecamere del Bar Carlotta dove l’uomo ha colpito il 2 ottobre in via degli Zabarella, nella pasticceria di proprietà della figlia del presidente di Ascom Patrizio Bertin. La squadra mobile gli contesta anche la spaccata della notte tra sabato e domenica al negozio Efashion di via Dalmati e Giuliani. Nel provvedimento di fermo sul tavolo del pm Roberto Piccione si fa riferimento a questi due episodi ma la polizia con un aggiornamento successivo ha spiegato che i fatti accertati a suo carico salgono a quattro.
Serviranno ulteriori verifiche per capire quanti siano effettivamente tutti i colpi: sicuramente è l’autore della spaccata dell’8 giugno al Public di via Altinate dove erano stati rubati orologi, capi di abbigliamento e altri beni per circa 14 mila euro. Nel pomeriggio la squadra mobile ha confermato anche la sua responsabilità nel furto avvenuto l’8 maggio al The Vape Club di via Pacinotti, un negozio di sigarette elettroniche. Dopo giorni di pedinamenti, appostamenti in borghese e osservazioni è stato ammanettato con un blitz mirato.
La cattura è avvenuta verso la mezzanotte di martedì nel quartiere Palestro dove abita in un alloggio di fortuna affittato dalla sorella. In casa sono stati ritrovati i vestiti utilizzati durante le spaccate: il cappellino che mostravano i frame di via Zabarella, lo zaino e le felpe. Fermato in via Dottesio, era in sella alla bicicletta utilizzata nel colpo al Bar Carlotta, una Bianchi azzurra. Nell’abitazione di via Varese c’erano le sigarette elettroniche, alcuni capi di abbigliamento riconducibili a questi tre furti, oltre ad altra merce che servirà nei prossimi giorni per capire in quali altri colpi sia coinvolto. Sotto al cavalcavia Grassi sono stati rinvenuti i registratori di cassa rubati di cui si è disfatto.
Torch è il secondo arrestato nella stagione delle spaccate: già il 5 settembre la squadra mobile aveva ammanettato Alassane Diop, 42enne senegalese e tossicodipendente accusato di alcuni colpi tra cui quello all’antico Forno e che colpiva per comprarsi la droga. Ora le forze dell’ordine si stanno concentrando su altri malviventi ricercati per fatti analoghi: «Potrebbe esserci qualche altro colpevole per le spaccate - spiega Fassari - ma nessuno può permettersi di dire che la polizia e le forze dell’ordine in generale abbiano sottovalutato il problema. Adesso non direte più che la polizia è ferma. È semplice commentare le cose, ma le indagini si svolgono in silenzio e hanno i loro tempi. Gli uomini sono rimasti sul campo giorni interi, rinunciando alla loro vita privata».
Il questore poi ha sgomberato il campo da teorie com-
L’operazione Riconosciuto grazie ai video, è stato pedinato a lungo: lo hanno bloccato in via Dottesio
zie alle forze dell’ordine – ha concluso il segretario federale della Lega – e un abbraccio ai padovani. Per i criminali la pacchia è finita». Immediata la replica del deputato del Pd Alessandro Zan: «Piuttosto che ripetere, come un disco rotto, i suoi soliti slogan, il ministro Salvini ci dica quando intende alzare di fascia la questura di Padova per evitare che riaccadano situazioni simili». Sarcastica, invece, la capogruppo di Forza Italia in Comune, Eleonora Mosco: «Che fine ha fatto il complotto ai suoi danni ventilato dal sindaco Giordani?». E il presidente dell’ascom, Patrizio Bertin, tira un sospiro di sollievo: «Speriamo che l’incubo sia davvero finito». plottiste, nate dal fatto che alcuni dei locali colpiti sono di proprietà di esponenti delle associazioni di categoria: «Una regia? Io non lo so, ma a me non risulta e mi pare difficile. Io parlo di fatti e ora abbiamo un arresto. Quando si insinua la paura, la gente è emotiva, vedremo comunque il prosieguo delle indagini». Torch è arcinoto alle forze dell’ordine: dal 2008 al 2011 ha avuto il divieto di dimora a Venezia, nel 2015 è stato arrestato a Padova per spaccio e per furti nei centri commerciali, nel 2017 è stato trattenuto nel Cpt di Torino. Rintracciato a settembre di quell’anno nel capoluogo lagunare, è riuscito a fuggire anche dall’ospedale dov’era ricoverato. Un anno fa era stato denunciato dagli agenti delle volanti perché inottemperante all’ordine del questore di Torino per la permanenza sul territorio nazionale. Con la spaccata del febbraio del 2014 al negozio Baldan aveva dato avvio a una lunga serie di casi simili che hanno pesato in modo non indifferente sulla scelta del sindaco alle elezioni di quell’estate. La campagna elettorale si giocò tutta sul tema della sicurezza, e Bitonci, come outsider, vinse su Ivo Rossi. A complimentarsi per l’operazione anche il prefetto Renato Franceschelli: «Un efficace controllo del territorio si rivela prezioso per individuare gli autori dei reati».
Fassari
Nessuno può permettersi di affermare che le forze dell’ordine abbiano sottovalutato il problema. Ora non direte più che la polizia è ferma