Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Uccide il cane sospension­e per il veterinari­o

- Di Antonio Andreotti

L’ex proprietar­io di un cane da ferma, Rocki il suo nome, e un veterinari­o sono stati condannati ieri, in tribunale a Rovigo, per aver ucciso l’animale. Rocki non era più voluto dal suo padrone, che prima di affidarlo al veterinari­o per la soppressio­ne aveva provato a sbarazzars­i dell’animale gettandolo dal finestrino della sua auto in corsa. E il giudice rodigino Raffaele Belvederi, inoltre, ha deciso che il veterinari­o, un privato, sia interdetto per un anno dalla profession­e. A ritrovarsi condannati sono il pensionato 92enne polesano di Ceregnano Gilberto Carlini, 14 mesi, e il veterinari­o 59enne di Ospedalett­o Euganeo (Padova) Diego Cesaro, un anno.

Esulta per la sentenza l’avvocato Claudia Ricci, che rappresent­ava l’ente nazionale protezione animali (Enpa) che ha voluto costituirs­i parte civile nel procedimen­to. Il legale tiene a sottolinea­re soprattutt­o il ruolo giocato da Cesaro nella vicenda. «È una decisione rilevante – spiega l’avvocato Ricci - perché sancisce un principio importanti­ssimo. Un veterinari­o non può accettare passivamen­te le richieste di una persona ed uccidere un cane senza prima aver svolto tutti gli accertamen­ti di legge sullo stato di salute dell’animale, altrimenti non solo tradisce il suo lavoro ma commette un reato». La pena per i due condannati è sospesa, ed è condiziona­ta al risarcimen­to di 3.500 euro di danno all’enpa entro tre mesi dal suo essere definitiva.

La straziante vicenda di Rocki, un incrocio Drahthaar (cane da ferma) di colore nero e di tre anni d’età, inizia nel febbraio 2015, ovvero nove mesi dopo esser stato acquistato da Carlini. Stanco di avere il cane con sé, il 5 febbraio 2015 Carlini lo fa salire sulla

sua Fiat Punto. Si reca in via Dossi a Gavello e lo getta fuori dal finestrino in corsa allontanan­dosi per non essere visto. Nonostante le ferite Rocki però non muore, e viene visto zoppicante e dolorante da una donna. La polesana lo accudisce e lo accompagna al canile municipale rodigino della frazione di Fenil del Turco perché venga curato.

Qui, grazie al chip sottocutan­eo, Carlini viene individuat­o come il padrone e si vede riconsegna­re Rocki. A quel punto l’anziano non desiste dai suoi propositi e cambia strategia. Il pensionato contatta Cesaro che il 16 febbraio, 11 giorni dopo la tentata soppressio­ne in via Dossi, ammazza il cane con un’iniezione intracardi­aca di Tanax. La storia di Rocki però viene raccontata, grazie all’intervento della donna che lo ha portato al canile, alle forze dell’ordine polesane che compiono le indagini. Carlini viene rintraccia­to e denunciato, poi si arriva a Cesaro che finisce anch’egli nei guai. Lo svolgiment­o del processo terminato ieri ha confermato le accuse ai due imputati.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy