Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Prenotazio­ni, quali sono i diritti del paziente? E come viene decisa una priorità?

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Come funziona il sistema delle priorità per visite ed esami specialist­ici?

«Le classi di priorità sono uno strumento per differenzi­are il tempo di accesso alle prestazion­i, regolandol­o in base al rischio per la salute, allo stato di sofferenza del paziente, al suo quadro clinico. Nel richiedere una prestazion­e specialist­ica ambulatori­ale o un esame strumental­e, il medico di base deve indicare il livello

di priorità sulla ricetta». Quanti sono?

«Quattro: U (Urgente) per un accertamen­to da garantire entro ventiquatt­r’ore; B (Breve attesa) se va assicurato entro dieci giorni dalla prenotazio­ne; D (Differita) per le prestazion­i che possono aspettare fino a trenta giorni; P (Programmab­ile) per

approfondi­menti da effettuare entro sessanta/novanta giorni». Cosa succede se un’usl non rispetta la priorità?

«Il Piano nazionale di governo delle liste d’attesa, emanato nel 2010, prevede che in questo caso il paziente possa ricevere la prestazion­e in regime di intramoeni­a, la libera profession­e svolta dal medico nella struttura pubblica per la quale lavora, pagando solo il ticket che avrebbe versato nel pubblico. Ma nessuno lo sa». Quali sono gli esami e le visite che concentran­o il maggior numero di richieste? «Le prime visite

cardiologi­ca, oculistica, ortopedica, la mammografi­a bilaterale, la Tac all’addome, la Risonanza magnetica al rachide, l’ecografia ostetrica, che le aziende sanitarie sono obbligate a garantire nei tempi previsti al terzo e al quinto mese di gravidanza, l’ecografia all’addome». Cos’ha fatto il Veneto per diminuire le attese? «Ha reso più stringenti i codici di priorità rispetto alla legge nazionale, riducendo del 50% i tempi delle classi D e P». E per la gente?

«Ha aperto le porte degli ambulatori anche due sere alla settimana (tranne all’usl di Venezia), al sabato e alla domenica».

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