Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Strette di mano (e qualche imbarazzo) tra sindaco e questore
Malintesi istituzionali. Sembra che il sindaco Sergio Giordani, ieri mattina, sia stato informato soltanto dai giornalisti del fermo, da parte degli agenti della squadra mobile, del presunto autore di alcune spaccate successe a Padova negli ultimi due mesi e mezzo. E che proprio per questo, aspettandosi una telefonata (evidentemente mai arrivata) del questore Paolo Fassari, abbia deciso di presentarsi a sorpresa in piazzetta Palatucci per assistere alla conferenza stampa. Agli occhi di chi c’era, la stretta di mano tra il primo cittadino e il capo della polizia padovana è parsa piuttosto imbarazzata. «Sono qui per ringraziare lei e i suoi uomini», ha esordito Giordani, restando in piedi nello spazio riservato a cronisti, fotografi e cameraman. «È un piacere averla qui, d’altronde questa è casa sua – gli ha risposto Fassari, riferendosi all’immobile di proprietà couna che ospita la questura – La sua presenza è importantissima, anzi fondamentale. Anche se non mi è mai capitato che un sindaco partecipi a nostra conferenza stampa…». Il questore, chiaramente, non aveva ancora mandato giù non solo certi attacchi dei commercianti, ma pure alcune perplessità del sindaco. Una su tutte: «Mi sembra impossibile che, con tutte le telecamere di videosorveglianza che ci sono, le forze dell’ordine non riescano a beccare questi quattro balordi», si era sfogato Giordani nei giorni scorsi, chiedendo addirittura l’intervento del ministro dell’interno Matteo Salvini. Lo stesso Salvini che ieri, dopo aver saputo del fermo del tunisino irregolare, ha tuonato: «Fuori dal nostro Paese questi delinquenti. E avanti tutta col piano di rafforzamento degli organici di polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili del fuoco. Gramunale