Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Giornaliste investigative testimoni contro lo stupratore
Dal traffico di armi tra Londra e lo Yemen, alle nuove rotte dei trafficanti di droga e uomini. Oltre a queste che sono le ultime inchieste, una competente e compatta squadra di giovanissimi giornalisti del sito italiano Irpi (Investigative reporting project Italy) aveva scoperto qualche anno fa che un carabiniere di stanza a Teolo aveva violentato almeno quattro donne dopo averle drogate e aveva somministrato barbiturici a loro insaputa ad altre dieci. Le violenze avvenivano nella casa del carabiniere sui colli, in parte adibita a B&B e pubblicizzata sui portali turistici. Le vittime erano per lo più straniere che avevano sporto denunce una volta giunte a casa a Londra, in Polonia, in Austria. Mancava qualcuno che mettesse insieme tutti i dati e costruisse un’indagine seria e approfondita. Ci hanno pensato due giovani giornaliste del sito Irpi, che hanno raccolto la prima testimonianza di un fidanzato delle vittime, e che poi hanno collegato i tasselli in vari Paesi del mondo. Ieri le due giornaliste erano sul banco dei testimoni, al processo contro il carabiniere, Dino Maglio. Hanno spiegato come hanno messo insieme gli elementi e realizzato l’inchiesta, consegnata anche al pm padovano Giorgio Falcone, che in via parallela ha fatto tutti gli accertamenti con la polizia giudiziaria. Ieri l’avvocato della difesa ha chiesto quanto ha fruttato al sito questa inchiesta. Risposta. «Se glielo dico si mette a ridere». La prossima udienza è il 17 ottobre. (r.pol.)