Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Tram, il silenzio del ministero E il Comune si rivolge alla Bei
Finanziamento per il progetto dalla Banca europea per gli investimenti
Nessuno, a Palazzo Moroni, lo dice pubblicamente. Però molti, in privato, lo pensano eccome. E pur nell’assoluto rispetto di quanto successo circa due mesi fa, stanno un po’ perdendo la pazienza. Il sospetto, che in effetti potrebbe avere un certo fondamento, è che il crollo del ponte Morandi di Genova del 14 agosto scorso, che ha come noto causato la morte di 43 persone, abbia letteralmente paralizzato il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tanto che quest’ultimo, preso dalla necessità di ripristinare la circolazione all’interno del capoluogo ligure e da quella di trovare un alloggio per le centinaia di sfollati, avrebbe giocoforza congelato tutte le altre pratiche, dando evidentemente priorità all’emergenza in corso nella città della Lanterna. E a Padova, tra le pratiche che sono appunto in attesa di essere sbloccate, c’è la realizzazione della seconda linea di tram dalla Stazione a Voltabarozzo che lo stesso ministero, con un decreto firmato dall’allora ministro Graziano Delrio il 22 dicembre 2017 (poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 gennaio 2018), ha promesso di finanziare con 56 milioni di euro. Ma in proposito, negli ultimi otto mesi e mezzo, si è mosso poco o nulla. Palazzo Moroni, rispettando la scadenza del 26 aprile scorso, ha spedito a Roma lo studio di fattibilità e il cronoprogramma dei lavori, nel quale si prevedeva di sottoscrivere la convenzione col ministero il 25 giugno per poi, in base agli accordi contenuti nel decreto Delrio, incassare subito il 10% del contributo pari a 5 milioni e 600 mila euro: soldi che sarebbero serviti per appaltare la progettazione esecutiva dell’opera.
Il piano stilato dal Comune, però, è completamente salta- to. Prima dell’estate infatti, per ragioni mai chiarite fino in fondo, la firma della convenzione è stata rinviata a data da destinarsi. E poi, pur avendo confermato il finanziamento con una nota ufficiale del 4 agosto, il neomini-