Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
E il Trentino ora teme la «venetizzazione»
Il centrosinistra: «La Lega ci vuole omologare». Zaia in tour anche in Alto Adige:«noi autonomisti»
Il tema era già nell’aria, ma dopo la visita di Matteo Salvini di sabato, centrosinistra e Patt dicono di non avere più dubbi: «Se vincerà la Lega, la specialità trentina non esisterà più. Diventeremo l’ottava provincia veneta». Non solo: «Fugatti non potrà mai dire di no al governo gialloverde che vede Salvini vicepremier».
E guarda caso ieri in Trentino e in Alto Adige si è presentato il governatore del Veneto, Luca Zaia. Motivo? La campagna elettorale (Trento e Bolzano vanno al voto domenica prossima). Ma il tema della possibile «venetizzazione» è stata la prima cosa che è stata chiesta al presidente del Veneto. «Si tratta - la sua risposta - di un pensiero offensivo non solo per Fugatti (il candidato leghista a Trento, ndr), ma anche per me. Ho cinque milioni di veneti da amministrare, posso assicurare che mi bastano».
E per Zaia, non sta in piedi nemmeno l’ipotesi che, in caso di vittoria di Fugatti, la dipendenza da Roma e dal governo gialloverde a guida Salvini-di Maio sarà totale. «A me - dice il governatore veneto - risulta che siano stati altri a prendere ordini da Roma. Pensiamo ai candidati del centrosinistra delle ultime politiche (Boschi, ndr). La Lega è sempre stato un partito federalista, che crede nell’autonomia dei territori. In tanti anni, non mi è mai capitato di ricevere una telefonata da Milano che mi dicesse cosa fare». Già, il problema - sollevato anche in Trentino - è che
Luca Zaia Per noi veneti l’autonomia Trentina è punto di riferimento
Zaia è Zaia, ovvero che la caratura politica del presidente veneto è sicuramente maggiore di quella del candidato trentino...«anche Fugatti è docg, di origine controllata e garantita - sbotta Zaia -. È uno di quelli rimasti in Lega anche quando le cose non andavano bene e lo ha fatto perché ama il Trentino. Resterà autonomo e se riterrà di dover impugnare provvedimenti del governo lo farà».
Dopo le considerazioni di carattere politico, c’è spazio anche per i temi di attualità che coinvolgono Trentino e Veneto. In primis la questione della Marmaloda. «Io e Maurizio (Fugatti, ndr) abbiamo ereditato un contenzioso che va avanti da almeno 45 anni. Ognuno difenderà le regioni del proprio territorio e insieme troveremo una soluzione ragionevole», assicura Zaia.
C’è poi spazio per l’autonomia, che il Veneto sta portando a casa proprio in questi giorni e che in Trentino Alto Adige temono possa essere propedeutica a una revisione proprio delle già esistenti Regioni a Statuto speciale. «Non vedo perché - risponde Zaia alla sollecitazione -. L’autonomia di Trento e Bolzano è scritta in Costituzione e noi non siamo mai stati tra coloro che chiedevano di abolire le autonomie speciali. Anzi, per noi Trentino e Alto Adige sono il punto di riferimento, l’obiettivo cui tendere».
L’ultima considerazione Zaia la dedica al futuro della Valdastico. «Io e Fugatti sosteniamo da tempo la necessità di quell’opera. Come la faremo non lo decido io, a me interessa sia completata la Valdastico, dove sbucherà in Trentino lo decideranno i trentini. Ma non è l’unica opera che potremo studiare insieme».