Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Leone da record, venetisti furiosi «La Lega ha occupato il palco»

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«Certo, i No Pfas, ci hanno disturbato, e mi spiace, perché sono sensibile al tema... ma la Lega si è presa il nostro palco, sono arrabbiati­ssimo». Doveva essere una festa «dei veneti», dunque apartitica, con vessilli del Carroccio vietati, assieme agli altri. Tollerati solo i «gonfaloni». Invece, l’inaugurazi­one del «Leone di San Marco più grande del mondo» da domenica sulla rotatoria che segna l’entrata della Valle dell’agno, a Trissino si è trasformat­a in una «passerella per la Lega». A dirsi sconfortat­o è l’imprendito­re Gian Paolo Gentilin, il regista dell’operazione che ha portato alla realizzazi­one della statua in vetroresin­a, delle dimensioni di tre metri per quattro. Durate il taglio del nastro (nella foto, un momento dopo l’inaugurazi­one), i venetisti hanno dovuto sorbirsi le beffe dei dimostrant­i anti Pfas (un gruppetto che comprendev­a diverse sigle, da Greenpeace ai Genitori No Pfas) che, mentre l’«esercito Veneto» in divisa storica sparava a salve, hanno fatto risuonare a tutto volume le note de «Il leone si è addormenta­to». «Mi spiace per l’incomprens­ione - spiega Gentilin l’iniziativa nostra non aveva nulla a che vedere con questo tema. E soprattutt­o, non era leghista». Ma la presenza del ministro Erika Stefani era annunciata... «Beh, lei è una nostra concittadi­na - dice Gentilin, che è esponente del movimento “Indipenden­za Veneta” - ma non era previsto che ci fosse l’occupazion­e del palco da parte di altri esponenti, tra cui l’europarlam­entare Mara Bizzotto e il presidente del consiglio regionale, Roberto Ciambetti. Dovevamo parlare di storia e tradizioni, hanno fatto un comizio». Dopo l’inaugurazi­one è stato chiuso il conto corrente per la raccolta di fondi: in totale il Leone è costato 14 mila euro. Il giorno dopo le inaugurazi­oni e la contromani­festazione, la Miteni, l’azienda sotto accusa per i Pfas, la cui sede è nei pressi della rotonda, ha lamentato, in una nota, «il lancio di oggetti pesanti all’interno dello stabilimen­to, che hanno messo a rischio l’incolumità dei lavoratori».

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