Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ascopiave apre il valzer delle alleanze Ma Vicenza guarda ancora a Verona
(g.c-g.f.) Ascopiave apre alle alleanze separate nei settori della vendita e della distribuzione del gas. Ma intanto Vicenza mantiene lo sguardo rivolto a Verona. E quindi Aim, la multiutility di Vicenza, punta (ancora) su Agsm, la società di Verona, senza aprire la trattativa ad Ascopiave. Almeno per ora. Pare destinato a intensificarsi il risiko delle alleanze nelle utilities intorn ad Ascopiave. Perché il cda della società trevigiana del gas, controllata da 90 Comuni, oltre a sostituire con Riccardo Paggiaro il dimissionario Cristiano Belliato nel ruolo di Cfo, ha annunciato ieri sera di aver aperto «la fase preparatoria» di un percorso che punta «a valorizzare le proprie attività nella vendita del gas» e «a rafforzare e consolidare la proprio presenza in quello della distribuzione», specificando che la cosa sarà attuata «in entrambi i casi anche attraverso una o più partnership strategiche». In sostanza il cda ha messo in moto il lavoro degli advisor, a partire da Rotschild, a caccia di partner, tra l’altro lungo una linea - vendita delle società sul mercato libero, per concentrarsi nella distribuzione - caldeggiata nella spa di controllo Asco Holding dai privati di Plavisgas, con cui si sta nel frattempo andando allo scontro finale. Linea su cui si è tornato a parlare di recente, dopo l’incontro tra l’ex governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ed ora superconsulente di Edison, che ha incontrato a Treviso il segretario della Lega, Toni Da Re.
Ma nel risiko visto dalle parti di Pieve di Soligo è tornata ad affacciarsi anche l’opzione di un’operazione a due con Aim o anche a tre, con Agsm. Solo nel business del gas, verrebbe da dire, a a giudicare da quanto comunicato ieri sera da Ascopiave. Ma nel risiko veneto pare esserci però un punto fermo, e cioè la fusione fra la vicentina Aim e la veronese Agsm, promesse spose ormai da due anni.
«La nostra priorità - dichiara il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco - è puntare all’aggregazione fra Aim e Agsm anche nel rispetto di tutto il lavoro fatto finora e che già aveva portato a un preciso accordo. Una volta compiuto questo passo saremo pronti a ragionare in chiave regionale, guardando quindi anche ad altre società. Ma finora nessuno si è fatto avanti». Insomma, il Comune di Vicenza sostiene di preferire ancora l’opzione Verona, che darebbe vita a un gruppo di 1,1 miliardi di euro di fatturato, 2.250 dipendenti, un bacino di mezzo milione di utenti e una proprietà detenuta per il 42% da Vicenza e per il 58% da Verona. In queste settimane il Comune attende l’esito di una due-diligence su Aim, che accompagnerà la nomina di un nuovo amministratore unico, al posto del dimissionario Umberto Lago. Poi, con tutta probabilità, si riprenderà il filo delle trattative con Verona.
Che si incrocerà nei tempi con la partita finale, nel Trevigiano, su Asco Holding, che si giocherà l’8 novembre al Consiglio di Stato, di fronte a cui andrà il ricorso di una serie di Comuni alla sentenza che diede ragione ai privati di Plavisgas sull’applicazione della Legge Madia, annullando la fusione tra Asco Holding e Asco Tlc. Intanto, la mancata sospensiva, ha costretto una serie nutrita di Comuni a rifare le delibere di adozione del piano delle partecipate prese lo scorso anno e annullate dalla sentenza del Tar. Aprendo nuovi spazi potenziali per i contenziosi, visto che i Comuni sono andati in ordine sparso. Tra l’altro con alcuni di quelli che sono ricorsi al Consiglio di Stato contro Plavisgas che nel frattempo hanno cambiato la delibera, facendo però venir meno, in questo modo, il senso del ricorso, prestando il fianco ad ulteriori azioni legali.
Sul piano giudiziario, intanto, questa settimana il Tribunale delle imprese di Venezia dovrà affrontare in udienza il ricorso con cui una dozzina di Comuni ha denunciato il cda di Asco Holding, secondo l’articolo 2.409 del codice civile, accusandolo di aver compiuto gravi danni gestionali e provocato danni patrimoniali nel modo in cui ha condotto la partita dell’adeguamento alla legge Madia. E poi dovrà procedere al nominare l’arbitratore chiamato a giudicare il valore di recesso di 3,75 euro in Asco Holding, messo in dubbio da un’offerta a un prezzo superiore (ufficiosamente di 4,20 euro) da F2i.
” Il sindaco Rucco La priorità è sull’opzione Aim-agsm anche nel rispetto del lavoro già fatto. Poi ragioneremo in chiave regionale