Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Spaccate, scarcerato un ladro Torna il «giallo» su via Zabarella

Liberato Smania. E per il colpo al bar Carlotta ora non c’è nessun indagato

- Roberta Polese

Davanti al gip Margherita Brunello ha confessato. Luca Smania, 51 anni, pregiudica­to, fermato dai carabinier­i con l’accusa di aver commesso la spaccata al bar di via Vescovado la notte tra sabato e domenica scorsi, ha ammesso le proprie responsabi­lità ed è stato scarcerato. Il fermo è stato convalidat­o, l’accusa rimane, ma per legge il reato

Verifiche e dubbi Procura costretta a revocare l’addebito specifico al tunisino Torch

di furto con scasso (unito al fatto che il reo ha collaborat­o e che è stata individuat­a una casa dove può essere rintraccia­to) non prevede la detenzione carceraria. Il giudice ha però disposto come misura cautelare per Smania l’obbligo di dimora a Villa del Conte, dove l’arrestato ha una sorella che lo ospiterà, e resterà inoltre sotto stretta osservazio­ne della polizia giudiziari­a.

Ora però rimane da districare la matassa che si è creata attorno a un’altra spaccata, quella avvenuta il 2 ottobre alla panetteria Carlotta in via Zabarella. Sebbene Smania sia indagato per il colpo in via Vescovado, nei documenti presentati in procura i carabinier­i sostengono di avere indizi anche per sospettarl­o del colpo da Carlotta (oltre che per la spaccata da Baessato del 20 agosto). Nonostante il pm Sergio Dini abbia ritenuto questi indizi insufficie­nti a incolpare Smania, i sospetti dei carabinier­i inficiano l’impianto accusatori­o della squadra Mobile di Padova, che per la spaccata alla panetteria Carlotta aveva già arrestato Amor Ben Lazahr Torch, il tunisino sospettato di essere il principale protagonis­ta dell’ondata di furti che ha scosso la città negli ultimi mesi.

Il doppio binario dell’indagine ha finito con l’indebolire le accuse a Torch, che già oggi potrebbe vedersi alleggerir­e la posizione giudiziari­a, perché la procura starebbe già procedendo a revocargli il reato di furto con scasso alla panetteria Carlotta. Di sicuro, comunque, Torch non rischia la scarcerazi­one, dal momento che resta ancora accusato della spaccata in via Venezia e della ricettazio­ne di vestiti e altri oggetti trovati nel corso della perquisizi­one. Inoltre negli ultimi giorni la questura ha lavorato a fondo mostrando ai negozianti vittime di altri colpi il materiale trovato a casa di Torch che sarebbe stato riconosciu­to come provento di furto. Certo è che la norma parla chiaro: «Nel dubbio, pro reo», ovvero se non ci sono certezze che l’uomo sia autore di una spaccata non può rimanere in carcere per quella spaccata (anche se ci resta ci resta per l’altra).

Il cortocircu­ito investigat­ivo innescato dalle doppie indagini ha quindi avuto un effetto paradossal­e: alla fine Smania non è accusato del colpo da Carlotta, ma neanche Torch, per cui la panetteria è passata nel giro di un giorno dall’avere un colpevole, ad averne due, e ora neanche uno. Per chiarire gli elementi dell’indagine ieri il comandante provincial­e dei carabinier­i, il colonnello Oreste Liporace, ha avuto un nuovo lungo colloquio in procura con il procurator­e capo (facente funzione) Valeria Sanzari. È il secondo in due giorni.

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 ??  ?? Arrestati Dall’alto, Amor Torch e Luca Smania. A fianco l’immagine di una telecamera in via Zabarella, al centro delle indagini per una delle spaccate
Arrestati Dall’alto, Amor Torch e Luca Smania. A fianco l’immagine di una telecamera in via Zabarella, al centro delle indagini per una delle spaccate
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