Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Spaccate, scarcerato un ladro Torna il «giallo» su via Zabarella
Liberato Smania. E per il colpo al bar Carlotta ora non c’è nessun indagato
Davanti al gip Margherita Brunello ha confessato. Luca Smania, 51 anni, pregiudicato, fermato dai carabinieri con l’accusa di aver commesso la spaccata al bar di via Vescovado la notte tra sabato e domenica scorsi, ha ammesso le proprie responsabilità ed è stato scarcerato. Il fermo è stato convalidato, l’accusa rimane, ma per legge il reato
Verifiche e dubbi Procura costretta a revocare l’addebito specifico al tunisino Torch
di furto con scasso (unito al fatto che il reo ha collaborato e che è stata individuata una casa dove può essere rintracciato) non prevede la detenzione carceraria. Il giudice ha però disposto come misura cautelare per Smania l’obbligo di dimora a Villa del Conte, dove l’arrestato ha una sorella che lo ospiterà, e resterà inoltre sotto stretta osservazione della polizia giudiziaria.
Ora però rimane da districare la matassa che si è creata attorno a un’altra spaccata, quella avvenuta il 2 ottobre alla panetteria Carlotta in via Zabarella. Sebbene Smania sia indagato per il colpo in via Vescovado, nei documenti presentati in procura i carabinieri sostengono di avere indizi anche per sospettarlo del colpo da Carlotta (oltre che per la spaccata da Baessato del 20 agosto). Nonostante il pm Sergio Dini abbia ritenuto questi indizi insufficienti a incolpare Smania, i sospetti dei carabinieri inficiano l’impianto accusatorio della squadra Mobile di Padova, che per la spaccata alla panetteria Carlotta aveva già arrestato Amor Ben Lazahr Torch, il tunisino sospettato di essere il principale protagonista dell’ondata di furti che ha scosso la città negli ultimi mesi.
Il doppio binario dell’indagine ha finito con l’indebolire le accuse a Torch, che già oggi potrebbe vedersi alleggerire la posizione giudiziaria, perché la procura starebbe già procedendo a revocargli il reato di furto con scasso alla panetteria Carlotta. Di sicuro, comunque, Torch non rischia la scarcerazione, dal momento che resta ancora accusato della spaccata in via Venezia e della ricettazione di vestiti e altri oggetti trovati nel corso della perquisizione. Inoltre negli ultimi giorni la questura ha lavorato a fondo mostrando ai negozianti vittime di altri colpi il materiale trovato a casa di Torch che sarebbe stato riconosciuto come provento di furto. Certo è che la norma parla chiaro: «Nel dubbio, pro reo», ovvero se non ci sono certezze che l’uomo sia autore di una spaccata non può rimanere in carcere per quella spaccata (anche se ci resta ci resta per l’altra).
Il cortocircuito investigativo innescato dalle doppie indagini ha quindi avuto un effetto paradossale: alla fine Smania non è accusato del colpo da Carlotta, ma neanche Torch, per cui la panetteria è passata nel giro di un giorno dall’avere un colpevole, ad averne due, e ora neanche uno. Per chiarire gli elementi dell’indagine ieri il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Oreste Liporace, ha avuto un nuovo lungo colloquio in procura con il procuratore capo (facente funzione) Valeria Sanzari. È il secondo in due giorni.