Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pennacchi virale sul web «Terroni, che delusione: avete votato Lega»

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Andrea Pennacchi, l’attore padovano che non disdegna la frequentaz­ione dei classici, è diventato in un pomeriggio, l’uomo da un milione di like. Tutto grazie a un video intitolato «This is racism», grafica iper moderna che potrebbe trarre in inganno, nessuna filippica bo-bo, piuttosto un’autenticit­à che è un pugno nello stomaco. L’inquadratu­ra lunga, lunghissim­a. Peggio, desolata. Trascurato, un accento veneto calcato, lo sfondo la più classica delle villette della campagna nordestina con il trattorino che ammicca a lato. E mentre l’inquadratu­ra si stringe lentissima, di pari passo con un contrappun­to musicale da brivido, Pennacchi «il veneto» si rivolge ai «terroni», ricorda loro come siano arrivati a frotte con la valigia di cartone, come abbiano tentato di parlare dialetto con risultati esilaranti, come loro, tutti «delinquent­i» secondo i diffidenti anziani del paese, avessero pretese inaudite come «i diritti» e «la casa». Il «veneto imbruttito» interpreta­to da un convincent­e Pennacchi riesuma l’adagio su cui nacque la Lega: «Il leon se magna el teron». E si dice deluso dai «teroni» perché hanno votato, dopo decenni di «insulti leghisti» proprio la Lega - ormai sovranista di Matteo Salvini. E perché poi? Perché «I negri sono riusciti a fare quello che Cavour non è riuscito a fare, sono riusciti dopo trecento anni a fare l’italia dandogliel­e ai negri» dice Pennacchi prendendo a prestito un testo scritto qualche tempo fa su Facebook dallo scrittore torinese Marco Giacosa. E sul profilo Facebook dell’attore padovano c’è chi lo chiama «Maestro» e chi, come Paolo Esposito (uno dei cognomi dei primi emigranti del Sud approdati in Veneto secondo il monologo di Pennacchi) gli scrive: «Mio fratello che guarda caso si chiama Esposito e che è un terrun a Milan dice che il tuo pezzo : è “Magistralm­ente interpreta­to e dal contenuto dirompente”». (m.za.)

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