Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Pedro, la frattura si allarga anche Pd e Lista Lorenzoni bocciano Coalizione Civica
Solidarietà agli antagonisti, le divisioni in maggioranza
Le polemiche non si placano. Anzi, anche se a scoppio un po’ ritardato, si allargano. E adesso, dopo essere state sollevate dall’intera opposizione (centrodestra e M5S) e da alcuni sindacati di polizia (Sap e Fsp), vedono protagoniste parecchie voci della maggioranza. Il pomo della discordia, a distanza di una settimana, è ancora la conferenza stampa di lunedì scorso nella Sala Anziani di Palazzo Moroni durante la quale sei attivisti del centro sociale Pedro (tra cui Tommaso Cacciari, nipote dell’ex sindaco di Venezia Massimo) hanno bollato come «carta straccia» il foglio di via dato loro dal questore Paolo Fassari. I sei, tutti residenti fuori provincia, non potranno frequentare Padova fino a data da destinarsi per aver preso parte agli scontri con le forze dell’ordine del 17 luglio 2017 in piazza delle Erbe, quando si mobilitarono per impedire il corteo di Forza Nuova contro lo Ius Soli.
La provocazione dei pedrini, come si ricorderà, è stata condivisa da Coalizione Civica con un post su Facebook: «Esprimiamo la nostra contrarietà all’utilizzo del foglio di via. A maggior ragione se adoperato non per tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico, ma come atto politico». Un’uscita, quella del movimento arancione che conta due assessori (tre con il vicesindaco Arturo Lorenzoni) e cinque consiglieri, che ora scatena i distinguo del resto della maggioranza. «Noi non abbiamo nulla a che spartire con certi antagonismi – puntualizza l’ex forzista Carlo Pasqualetto, oggi capogruppo della Lista Giordani – E ribadiamo la nostra vicinanza alle forze dell’ordine». Ancor più nette, se possibile, le parole di Giulio De Agostini, presidente di Amo Padova, l’associazione che per prima, a gennaio 2017, ha candidato a sindaco Sergio Giordani: «Rileviamo l’anomalia dell’appoggio dato da alcuni esponenti della maggioranza a chi, abusando della concessione di una sala del Comune, ha rivolto un ingiustificabile attacco alle forze dell’ordine. Il cui operato non è mai segno di autoritarismo, come falsamente vorrebbero avallare coloro che fanno dell’antagonismo, delle occupazioni abusive e talora di vere e proprie manifestazioni di violenza le loro bandiere». E al coro di condanna si aggiunge anche il capogruppo del Pd Gianni Berno: «Il Pedro e Coalizione Civica si assumeranno rispettivamente la responsabilità di quanto detto in conferenza stampa e scritto su Facebook. Per quanto ci riguarda, invece, le amministrazioni si esprimono per atti. E tutti gli atti finora prodotti dalla nostra amministrazione confermano l’assoluta fiducia nell’operato delle forze dell’ordine». Infine, la capogruppo della Lista Lorenzoni, Meri Scarso, ammonisce: «Non ce la si può sempre cavare dicendo che, nella nostra maggioranza, ci sono tante sensibilità diverse. Un conto, infatti, è concedere le sale del Comune democraticamente a tutti. Altro conto, invece, è fare proprie le parole di chi, approfittando del megafono di Palazzo Moroni, bolla come carta straccia un legittimo provvedimento assunto dal questore».