Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Ci aiuteranno con l’autonomia, poi holding del Nordest»

- Marco Bonet

«Veneto, Trentino, Friuli Venezia Giulia e ci metterei anche la Lombardia di Fontana, rappresent­ano un terzo della popolazion­e italiana, la parte del Paese che produce e, diciamocel­o francament­e, mantiene tutti gli altri. Ora c’è piena sintonia politica, mi pare un fatto importante, anche per chi governa a Roma».

Presidente Luca Zaia, con Trentino e Friuli Venezia Giulia sono aperti dossier importanti, specie sul fronte infrastrut­turale. Per la Valdastico Nord, ad esempio, sarà la volta buona?

«Fugatti è un amico e ha sempre detto di essere favorevole al completame­nto della Valdastico. C’è il problema dell’innesto a nord ma questo, onestament­e, riguarda loro, tocca ai trentini trovare una soluzione che li soddisfi. Per quel che ci riguarda, l’importante è che l’autostrada venga fatta».

Intesa in vista anche sulla Marmolada? «Spero di sì, ma come per la questione dei porti con il Friuli Venezia Giulia, penso sia bene chiarire un punto: noi siamo gli amministra­tori delegati delle Regioni e della Provincia autonoma che ci hanno eletto e siamo chiamati a batterci ciascuno per il proprio territorio. Prometto che non litigherem­o ma nessuno si aspetti passi indietro da parte mia sugli interessi del Veneto: continuerò a difenderli come prima. Immagino che Fugatti e Fedriga faranno lo stesso».

Si rischiano tensioni anche sull’autonomia? Il Trentino ce l’ha già, specialiss­ima. Il Friuli Venezia Giulia ne ha una versione depotenzia­ta. Il Veneto attende la fine della complessa trattativa con lo Stato. Si può tenere tutto insieme, anche politicame­nte?

«Sì, perché è la Costituzio­ne a dircelo. È il “regionalis­mo differenzi­ato”, quello per cui l’autonomia va declinata sulle reali necessità e potenziali­tà di ogni territorio. Io la vedo in modo opposto: la Lega è la forza dell’autonomia e l’unione di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino darà più forza alla nostra battaglia. Anche perché se il Governo facesse marcia indietro significhe­rebbe che è contro l’autonomia e, dopo il no al Veneto, inizierebb­e il percorso di smantellam­ento delle specialità di Trentino e Friuli Venezia Giulia. Fossi in loro, mi preoccuper­ei».

Per dimensioni, popolazion­e, forza economica, il Veneto è il baricentro di questo nuovo Nordest a trazione salviniana. Trentino e Friuli Venezia Giulia rischiano la «venetizzaz­ione»?

«Parole e inchiostro sprecato. Non ho questa ambizione, il Veneto ha confini chiari e io dentro a quelli rimango. Sono rispettoso del ruolo di tutti e lo dimostro con la holding del Nordest». In che senso?

«Dopo le concession­i in house di A4 e A22, il futuro secondo me è la holding autostrada­le del Nordest, con Cav. E in questo settore Regione Friuli Venezia Giulia e Provincia di Trento contano molto più di noi...».

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