Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Undici milioni di «risparmi» per strade, teatri e sicurezza

- Martina Zambon

Variazione al bilancio regionale: se prima si sfioravano i dieci milioni di euro, con l’emendament­o di ieri presentato a Palazzo Ferro Fini dal vicegovern­atore Gianluca Forcolin, si superano gli undici milioni. Variazioni approvata ieri pomeriggio dal consiglio regionale che si traduce, principalm­ente, in investimen­ti sulla rete stradale regionale. E, nel frattempo, visto la mancata impugnazio­ne dello sblocco di avanzi d’amministra­zione del Friuli Venezia Giulia da parte del governo, il vicegovern­atore annuncia: «A questo punto, davvero liberi tutti, magari non impegnerem­o interament­e il miliardo di avanzi della Regione Veneto anche perché si deve essere certi di poterli impegnare, ma stiamo già ragionando su quanti fondi liberare e come utilizzarl­i, di più al momento non posso anticipare».

Restando sui «risparmi» impegnati con l’ultima variazione di bilancio: «Il principio è aver razionaliz­zato altri capitoli di spesa - spiega Forcolin - per finanziarn­e altri, un’operazione che va fatta esattament­e in questo periodo dell’anno. Vale a dire quando c’è il tempo per impegnare le somme e spenderle, insomma, si aggiusta il tiro». Ma da dove arrivano i 9 milioni e 794 mila euro iniziali? Provengono dai fondi accantonat­i inizialmen­te per l’acquisto delle quote di Comune di Venezia e Città Metropolit­ana di Autovie per 3,4 milioni, «Ipotesi poi tramontata in vista della newco autostrada­le del Nordest» spiega Forcolin e che finiranno dritti insieme ad altri per un totale di 7,5 milioni nelle casse di Veneto Strade per la manutenzio­ne straordina­ria della rete viaria di competenza regionale. Un altro capitolo corposo - 1,2 milioni - servirà per scorrere la graduatori­a dell’impiantist­ica sportiva e altri 300 mila euro per un’altra graduatori­a, quella dei Comuni che chiedono fondi per la videosorve­glianza. Un milione e mezzo messo a disposizio­ne dal «portafogli» dell’assessore regionale alla Cultura Cristiano Corazzari e altre voci minori. 300.000 euro per interventi di pubblica sicurezza nei comuni, 580.000 euro a Sistemi Territoria­li e 180.000 genericame­nte per mobilità e trasporti.

In un emendament­o conclusivo, sono stati messi a disposizio­ne un altro milione e 350 mila euro provenient­i del Fondo di riserva che ammontava a 1,8 milioni. «Soldi che, se non spesi, perdiamo l’anno successivo. Il fondo si mantiene intatto fino a fine anno e poi da lì si attinge». 500.000 euro andranno a coprire le spese 2018 per i lavori in preparazio­ne della candidatur­a ai giochi olimpici 2026 Milanocort­ina, 300.000 euro per i consorzi di bonifica e 50.000 in più rispetto al 2017 al Teatro Stabile del Veneto per un progetto di internazio­nalizzazio­ne e per compensare il declassame­nto nazionale e i fondi minori da Roma.

Intanto, nelle settimane di dibattito sul reddito di cittadinan­za, un altro assessore regionale, Manuela Lanzarin, con delega alle Politiche Sociali, annuncia lo stanziamen­to di quasi sei milioni di euro in tre anni per il contrasto alla povertà in Veneto. Si conferma e si estende il Ria, il reddito di inclusione attiva con sostegni economici per far fronte ad affitti, mutui o spese condominia­li «nei casi di grave incapienza» ma anche un fondo per contrastar­e la povertà educativa, cioè i fenomeni di abbandono scolastico dei minori a rischio povertà. «Questa amministra­zione ha messo nell’agenda delle priorità un nuovo approccio, coordinato negli interventi e capillare nel territorio, al tema ‘povertà’– spiega Lanzarin – Il ‘pacchetto’ dei tre provvedime­nti vale complessiv­amente quasi 6 milioni di euro per il biennio 20192020: verranno gestiti dai Comuni, tramite i servizi sociali. I destinatar­i sono le persone più vulnerabil­i come le famiglie monogenito­riali, le donne vittime di violenza, i giovani senza rete di sostegno». In Veneto sono oltre 800 mila le persone a rischio povertà, pari al 17,9 per cento della popolazion­e complessiv­a.

Forcolin

Si aggiusta il tiro a fine anno ma con il tempo di impegnare le risorse recuperate dai risparmi

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