Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’alto Adige stretto nella morsa ora scende a patti con la Lega «Ma resta il no alla Valdastico»

- Marco Angelucci

L’Europa. Ma anche la terza corsia in A22, la Valdastico, l’euregio. La lista delle questioni che dividono Lega e Svp si allunga ogni giorno di più. Ma la Stella Alpina è un partito pragmatico e il presidente altoatesin­o Arno Kompatsche­r ( foto) sa perfettame­nte che in qualche modo dovrà scendere a patti con il Carroccio che ora guida non solo il Trentino ma anche il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Al momento la Stella Alpina ha solamente due alternativ­e per la giunta a Bolzano. Con la Lega oppure con verdi e Pd. La padella o la brace dal punto di vista del partito di raccolta sudtiroles­e che, comunque vada, dovrà ingoiare parecchi rospi. I motivi per cui l’opzione con la Lega è più facile sono diversi. Il Carroccio governa a Roma e la Volksparte­i ha bisogno di un interlocut­ore. E ora la Lega governa anche a Trento. Tuttavia gli ostacoli sono ancora parecchi. Il primo punto è l’atteggiame­nto antieurope­o della Lega. Gli sberleffi di Salvini alla commission­e non piacciono alla Svp, come non piace la politica economica del governo. «Anche se dovessimo fare un accordo etnico per il governo in Alto Adige, a Roma rimarremo all’opposizion­e» chiarisce Kompatsche­r. Ma non è solo la politica nazionale a dividere l’svp e la Lega. Un primo nodo sono i trasporti. Il governator­e trentino Maurizio Fugatti ha già fatto capire di volersi muovere insieme al collega veneto, Luca Zaia e al friulano Massimo Fedriga. Una delle priorità è la terza corsia in A22, l’altra è la Valdastico. «Non voglio fare polemica appena finite le elezioni, tanto più che la Valdastico interessa sopratutto i trentini. Per noi è importante che non aumenti ill traffico con l’a22 e con la Valdastico c’è il rischio che ciò avvenga» dice Kompatsche­r che è piuttosto freddino anche sulla terza corsia in A22. «Nel piano di investimen­ti previsto dal nuovo contratto di concession­e la terza corsia è già prevista. Fino a Verona. Mentre tra Verona e Bolzano la terza corsia sarà dinamica» spiega Kompatsche­r che sembra non avere alcuna intenzione di riaprire il dossier. Anche la gestione dell’autostrada rischia di far litigare Carroccio e Volksparte­i. Kompatsche­r infatti è determinat­o a lasciare la sede legale della neonata Brennercor­ridor (la società che prenderà il posto di Autobrenne­ro) a Bolzano. Fugatti invece la vorrebbe a Trento. Un braccio ferro avrebbe esiti imprevedib­ili. Anche sull’euregio. Ma Kompatsche­r è convinto che, alla fine, anche i trentini capiranno che «l’euregio è un opportunit­à per tutti».

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