Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Nuovo ospedale, Zaia incalza il dg Flor sul rogito delle aree Giordani aspetta
Tutti i protagonisti della vicenda, interpellati pubblicamente, continuano a ripetere che va tutto bene. Che non c’è nessun problema. Che si va tutti d’amore e d’accordo. E che, a brevissimo, la questione verrà definita una volta per tutte. A taccuini chiusi, però, gli stessi protagonisti ammettono che, effettivamente, qualche criticità esiste. Stiamo parlando, ancora, dell’infinita telenovela del nuovo ospedale di Padova. Anzi, del doppio polo medico sanitario. Ovvero il progetto che, dando retta all’ultimo accordo di programma firmato il 31 luglio scorso a Venezia dal presidente della Regione Luca Zaia e dal sindaco Sergio Giordani, prevede da una parte il mantenimento (e il potenziamento) del vecchio nosocomio di via Giustiniani e dall’altra la realizzazione di un nuovo policlinico universitario a Padova Est. Da allora, quando il più sembrava davvero (finalmente) fatto, sono passati 86 giorni. E poco o nulla si è mosso.
La prossima scadenza, decisiva, è quella del 30 novembre. Data entro la quale, pena l’annullamento di tutto l’iter compiuto finora, il Comune dovrà mettere gratuitamente a disposizione della Regione o dell’azienda Ospedaliera (non si è ancora ben capito) la superficie di 52 ettari in zona San Lazzaro, alle spalle del Net Center e della Kioene Arena, in cui costruire il nuovo polo della salute. «Io sono pronto, ormai da due mesi e mezzo – ha ribadito l’altro giorno il sindaco Giordani – E aspetto che il presidente Zaia mi chiami per sottoscrivere il passaggio delle aree di fronte al notaio».
La chiamata di Zaia, però, fatica ad arrivare. E la cosa, paradossalmente, starebbe spazientendo lo stesso governatore che, prima di firmare il rogito, vorrebbe ricevere precise rassicurazioni dall’azienda Ospedaliera, che fungerà da stazione appaltante dell’opera. Rassicurazioni che, però, non gli sarebbero ancora pervenute. Tanto che, nei giorni scorsi, il presidente della Regione avrebbe incalzato il direttore generale di via Giustiniani, Luciano Flor, chiedendogli una relazione scritta sullo stato dell’arte. Nel frattempo, alle prese con la stesura delle schede ospedaliere per il prossimo quinquennio, pare che il segretario generale della Sanità veneta, Domenico Mantoan, non abbia ancora ricevuto dall’università le indicazioni sulle funzioni da assegnare al vecchio ospedale e a quello nuovo. Insomma, bene ma non benissimo. (d.d’a.)