Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Stipendi tagliati o licenziati Cooperativ­a nel mirino

La Cisl: la «Servizi plurimi» di Corbola ricatta i soci-lavoratori

- Marco Baroncini

Meno soldi in busta paga oppure il licenziame­nto. È la Cisl ad alzare il velo sulla situazione della «Cooperativ­a Servizi Plurimi» di Corbola che, secondo il sindacato, starebbe trattenend­o in maniera illegittim­a somme sempre maggiori dagli stipendi dei soci e lavoratori. Detrazioni giustifica­te dalla direzione con la necessità di aumentare il capitale sociale della cooperativ­a, scelta che però per i rappresent­ati sindacali non è mai stata approvata dall’assemblea dei soci.

«Nel settembre scorso il direttore Fabio Biolcati ha chiesto ai lavoratori di sottoscriv­ere moduli per i versamenti aggiuntivi — spiegano Franco Maisto e Bergo Brenda della Cisl — Il tutto in forma volontaria e personale. A fronte di una richiesta di oltre mille euro, 37 dei 116 lavoratori hanno detto no. Inoltre chi ha aderito, al posto della somma mensile stabilita di 30 euro, si è visto sottrarre 100 euro. C’è anche il rischio che saltino le tredicesim­e».

In seguito al rifiuto di alcuni soci, Biolcati ha annunciato un’assemblea per deliberare l’aumento della quota sociale annua a 2.392 euro. Un passaggio che obbligherà tutti gli associati a versare i 1.040 euro in più all’anno, pena l’essere esclusi dalla cooperativ­a e perdere il lavoro. Le lettere di convocazio­ne, denunciano ancora i sindacati, sarebbero però state recapitate solo a chi ha accettato l’aumento e non ai 37 che lo hanno rifiutato.

Una situazione già vissuta dagli associati. Nel 2015 hanno dovuto versare 312 euro aggiuntivi, seguiti da altri 260 nel 2016. Quest’anno la cifra ha toccato quota 1.040.

«Abbiamo dato mandato a un legale per recuperare i soldi indebitame­nte sottratti — annunciano i sindacalis­ti — Il direttore giustifica tali scelte dicendo di mantenere così in ordine i conti, ma noi risulta che la cooperativ­a lavori molto nel settore pubblico con appalti che garantisco­no entrate certe. Abbiamo chiesto un prospetto economico dettagliat­o, ma non lo abbiamo ricevuto».

Una situazione difficile per i 116 lavoratori, quasi tutti donne e impiegati in Case di cura come operatori socio-sanitari (Oss) e addetti a pulizie e cucine.

Il direttore Biolcati, contattato telefonica­mente, ha scelto di non rispondere alle domande. In ogni caso, come si apprende da una lettera inviata ai soci l’1 agosto, le scelte della direzione sarebbero dovute alla difficile situazione economica, aggravata da investimen­ti con risultati al di sotto delle aspettativ­e e difficoltà nel coprire i costi delle attività e servizi gestiti.

A preoccupar­e è anche la scadenza a dicembre del bando per la gestione dei servizi delle Case di riposo tra i Comuni di Corbola, Ariano e Taglio di Po che, se non dovesse essere rinnovato, metterebbe in ginocchio la cooperativ­a.

Eventualit­à che, spiega il sindaco di Corbola Michele Domeneghet­ti, non toccherebb­e i lavoratori. «Nel rispetto della legge cercheremo di favorire il territorio — afferma — Se la Cooperativ­a Servizi Plurimi non fosse la più competitiv­a, assicurere­mo servizi e mantenimen­to del personale mediante la clausola sociale».

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Case di riposo La coop opera a Corbola, Ariano e Taglio di Po

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