Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Crac bancari, Cariverona guarda ai crediti deteriorati
«Opportunità nella crisi». Ancora gelo con Save
(a.c.) Sferza il Comune di Verona, troppo lento nel mandare avanti le autorizzazioni sul piano di valorizzazione degli immobili della Fondazione. E conferma il gelo con la Save di Enrico Marchi, sul piano di investimenti da 60 milioni per rifare l’aerostazione per l’aeroporto di Verona. Alessandro Mazzucco, presidente di Fondazione Cariverona, è tornato alla carica alla presentazione del Documento di programmazione 2019, che stanzia 26 milioni di euro sui progetti in 5 province (oltre a Verona, Vicenza, Belluno, Mantova e Verona).
Mazzucco si concentra sulle infrastrutture. Oltre all’aeroporto, su cui va registrato il gelo dopo il via libera al piano della nuova aerostazione («Aspettiamo di avere informazioni dettagliate in merito all’assemblea dei soci»,si limita a dire), Mazzucco cita anche l’interporto di Verona: «L’impianto risale agli anni Sessanta;va ammodernato se vogliamo continuare a intercettare i flussi dal Brennero». Cariverona cerca di fare la sua parte per stimolare il più possibile quel «dinamismo» che tanto invoca. I 26 milioni per il 2019 sono molti meno dei 40 del 2018 ma, nel sottolineare che il consiglio generale ha approvato il piano all’unanimità, Mazzucco fa notare una cosa: «Non è che noi che eroghiamo e altri che incassano, abbiamo voluto responsabilizzare nella gestione delle risorse di Cariverona».
Ma i fronti aperti sono anche altri. A partire dalla finanza. E di fronte alla tempesta sullo spread sono di nuovo dolori per chi come Fondazione Cariverona ha in pancia importanti partecipazioni di banche italiane, a partire da Unicredit. Eppure, come sottolinea il direttore generale Giacomo Marino, «situazioni di grande volatilità dei mercati creano anche opportunità».
E tra queste la Fondazione sta valutando con interesse la possibilità di investire nei fondi che investono sui crediti deteriorati di aziende in difficoltà ma che, con iniezione di nuova finanza, possono rimettersi in piedi. Nel Veneto del crac di Bpvi e Veneto Banca storie così ce ne sono a decine; e un investimento qui avrebbe ricadute anche sul territorio. «I deteriorati mi piacciono tantissimo, ci sono Pmi che con un piccolo aiuto possono davvero rimettersi in piedi, ripartire, è un aiuto concreto all’economia reale», conferma il direttore generale Giacomo Marino.
Intanto Cariverona resta alla finestra, su altre partite come Cattolica: «La nostra quota è ferma - dice Mazzucco ma il piano industriale è interessante, stanno facendo un’azione di rinnovamento importante. Hanno la nostra attenzione».