Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il sogno della metro di superficie
Sbloccata la partita del tram. E Lorenzoni lancia l’idea dei treni ad alta frequenza
Ci sono voluti quattro mesi più del previsto, ma alla fine è arrivata a destinazione. Palazzo Moroni ha ricevuto il testo della convenzione sui fondi per la seconda linea del tram dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: manca la firma congiunta, ora il vicesindaco Lorenzoni vorrebbe che arrivasse in tempi stretti, anche prima dei tre mesi previsti. Intanto, lancia l’idea di un servizio metropolitano: treni ad alta frequenza dalle stazioni minori dell’hinterland verso il centro città.
Ci sono voluti quattro PADOVA mesi più del previsto, ma alla fine è arrivata a destinazione. Palazzo Moroni ha ricevuto il testo della convenzione sui fondi per la seconda linea del tram dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: a dare l’annuncio è il vicesindaco con delega alla Mobilità Arturo Lorenzoni, che ora può entrare nella fase operativa del progetto e prepararsi a incassare i 5,6 milioni di euro vincolati alla firma del documento. In base al cronoprogramma sul progetto della linea che collegherà la Stazione a Voltabarozzo, spedito lo scorso aprile al dicastero di Danilo Toninelli, il Comune avrebbe dovuto ricevere la convenzione già a fine giugno, ma così non è stato e Lorenzoni è rimasto alla finestra fino a lunedì scorso. In assenza di comunicazioni ufficiali da Roma, la sensazione è che per qualche settimana la tragedia di Genova abbia assorbito tutte le energie del ministero, impegnato a ripristinare la viabilità nel capoluogo ligure. A distanza di due mesi dal crollo del ponte Morandi, comunque, la situazione si è sbloccata e il progetto del tram è uscito dal binario morto in cui sembrava essersi incagliato, riprendendo la sua corsa verso il 10% dei 56 milioni assicurati dal decreto Delrio. «Ora - spiega Lorenzoni - abbiamo tre mesi di tempo per firmare questa convenzione, che serve a disciplinare i rapporti tra Comune e ministero dei Trasporti nell’utilizzo dei fondi per il tram, dopodiché arriveranno i primi 5,6 milioni di euro e apriremo il bando di gara per la progettazione esecutiva, che riguarderà i lavori civili e la parte impiantistica dell’opera. Inoltre - assicura il vicesindaco - attiveremo dei percorsi di partecipazione per coinvolgere i residenti sul passaggio dei convogli a Voltabarozzo». Proprio perché il progetto ha già accumulato quattro mesi di ritardo rispetto alla tabella di marcia, Lorenzoni avrebbe intenzione di accelerare e arrivare alla firma della convenzione in un tempo inferiore alla scadenza dei tre mesi. Prima però ci sono altre questioni da risolvere: «Come soggetto attuatore della convenzione vorremmo indicare Aps - spiega Lorenzoni, riferendosi alla società che gestisce già la prima (e finora unica) linea del tram -. Abbiamo verificato che si può fare e non dovrebbero esserci problemi, anche perché ad esempio il Comune di Milano ha fatto la stessa cosa con l’azienda dei trasporti locale, ma l’ultima parola spetta al consiglio comunale, che sarà chiamato a pronunciarsi prima della firma». In attesa di sviluppi, Lorenzoni rilancia (e allarga) l’idea di usare i treni per allestire una piccola metropolitana di superficie. Nel mirino ci sono quattro stazioni dell’hinterland: Busa di Vigonza a nordest, Vigodarzere a nord, Abano a sudovest e Interporto a sudest, per servire sia i turisti dell’area termale che i pendolari della Zip e liberare dal traffico il ponte della Castagnara. In questo modo, la stazione di Padova si ritroverebbe al centro di una rete con treni ad alta frequenza in partenza da e per questi quattro nodi. «Stiamo valutando se si tratta di una strada percorribile, anche perché i treni incrocerebbero le linee dell’alta velocità in tre casi su quattro e il parcheggio di Busa di Vigonza è troppo piccolo. Ma conclude Lorenzoni - l’idea della metropolitana ci piace molto».
5,6
milioni i fondi incassabili dal Comune dopo la firma della convenzione per il tram 10% il valore del primo stanziamento: per l’opera infatti sono previsti fondi statali pari a 56 milioni