Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il sogno della metro di superficie

Sbloccata la partita del tram. E Lorenzoni lancia l’idea dei treni ad alta frequenza

- Alessandro Macciò

Ci sono voluti quattro mesi più del previsto, ma alla fine è arrivata a destinazio­ne. Palazzo Moroni ha ricevuto il testo della convenzion­e sui fondi per la seconda linea del tram dal ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti: manca la firma congiunta, ora il vicesindac­o Lorenzoni vorrebbe che arrivasse in tempi stretti, anche prima dei tre mesi previsti. Intanto, lancia l’idea di un servizio metropolit­ano: treni ad alta frequenza dalle stazioni minori dell’hinterland verso il centro città.

Ci sono voluti quattro PADOVA mesi più del previsto, ma alla fine è arrivata a destinazio­ne. Palazzo Moroni ha ricevuto il testo della convenzion­e sui fondi per la seconda linea del tram dal ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti: a dare l’annuncio è il vicesindac­o con delega alla Mobilità Arturo Lorenzoni, che ora può entrare nella fase operativa del progetto e prepararsi a incassare i 5,6 milioni di euro vincolati alla firma del documento. In base al cronoprogr­amma sul progetto della linea che collegherà la Stazione a Voltabaroz­zo, spedito lo scorso aprile al dicastero di Danilo Toninelli, il Comune avrebbe dovuto ricevere la convenzion­e già a fine giugno, ma così non è stato e Lorenzoni è rimasto alla finestra fino a lunedì scorso. In assenza di comunicazi­oni ufficiali da Roma, la sensazione è che per qualche settimana la tragedia di Genova abbia assorbito tutte le energie del ministero, impegnato a ripristina­re la viabilità nel capoluogo ligure. A distanza di due mesi dal crollo del ponte Morandi, comunque, la situazione si è sbloccata e il progetto del tram è uscito dal binario morto in cui sembrava essersi incagliato, riprendend­o la sua corsa verso il 10% dei 56 milioni assicurati dal decreto Delrio. «Ora - spiega Lorenzoni - abbiamo tre mesi di tempo per firmare questa convenzion­e, che serve a disciplina­re i rapporti tra Comune e ministero dei Trasporti nell’utilizzo dei fondi per il tram, dopodiché arriverann­o i primi 5,6 milioni di euro e apriremo il bando di gara per la progettazi­one esecutiva, che riguarderà i lavori civili e la parte impiantist­ica dell’opera. Inoltre - assicura il vicesindac­o - attiveremo dei percorsi di partecipaz­ione per coinvolger­e i residenti sul passaggio dei convogli a Voltabaroz­zo». Proprio perché il progetto ha già accumulato quattro mesi di ritardo rispetto alla tabella di marcia, Lorenzoni avrebbe intenzione di accelerare e arrivare alla firma della convenzion­e in un tempo inferiore alla scadenza dei tre mesi. Prima però ci sono altre questioni da risolvere: «Come soggetto attuatore della convenzion­e vorremmo indicare Aps - spiega Lorenzoni, riferendos­i alla società che gestisce già la prima (e finora unica) linea del tram -. Abbiamo verificato che si può fare e non dovrebbero esserci problemi, anche perché ad esempio il Comune di Milano ha fatto la stessa cosa con l’azienda dei trasporti locale, ma l’ultima parola spetta al consiglio comunale, che sarà chiamato a pronunciar­si prima della firma». In attesa di sviluppi, Lorenzoni rilancia (e allarga) l’idea di usare i treni per allestire una piccola metropolit­ana di superficie. Nel mirino ci sono quattro stazioni dell’hinterland: Busa di Vigonza a nordest, Vigodarzer­e a nord, Abano a sudovest e Interporto a sudest, per servire sia i turisti dell’area termale che i pendolari della Zip e liberare dal traffico il ponte della Castagnara. In questo modo, la stazione di Padova si ritrovereb­be al centro di una rete con treni ad alta frequenza in partenza da e per questi quattro nodi. «Stiamo valutando se si tratta di una strada percorribi­le, anche perché i treni incrocereb­bero le linee dell’alta velocità in tre casi su quattro e il parcheggio di Busa di Vigonza è troppo piccolo. Ma conclude Lorenzoni - l’idea della metropolit­ana ci piace molto».

5,6

milioni i fondi incassabil­i dal Comune dopo la firma della convenzion­e per il tram 10% il valore del primo stanziamen­to: per l’opera infatti sono previsti fondi statali pari a 56 milioni

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Rendering Il disegno della futura fermata della linea 2 del tram all’altezza del parco Iris

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