Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Cimitero più grande e rifiuti Maggioranza ricompattata
Delibera-camposanto «sanata». Consorzio Rsu, liquidazione ok In Consiglio determinante il voto di Rossini, ormai «aggregato»
La maggioranza si ricompatta e vota a favore dell’ampliamento del cimitero e della liquidazione del consorzio «Rifiuti solidi urbani» (Rsu). Dopo il flop del consiglio di comunale di venerdì, interrotto dall’uscita furibonda del sindaco Massimo Bergamin per dissidi interni, nella seduta di ieri i consiglieri comunali hanno approvato la modifica della delibera che dà il via ai lavori per ingrandire il camposanto di viale Oroboni.
Nonostante sul progetto l’aula si fosse già espressa positivamente a novembre 2017, la conseguente delibera riportava un errore nella trascrizione dei presenti al voto. Un vizio sanato ad alzata di mano, mentre l’opposizione chiedeva che la delibera fosse ridiscussa da zero.
Sul fronte-rifiuti, anche il Comune di Rovigo ha aperto la strada alla liquidazione del «Consorzio Rsu», che verrà incorporato in «Ecoambiente» che resterà l’unica azienda a occuparsi della raccolta e gestione della spazzatura il Polesine. «Ecoambiente» acquisirà la discarica di Villadose, già ampliata ma ancora da bonificare nella parte più vecchia, assieme al separatore di Sarzano, recentemente rimesso in attività e in grado di separare il rifiuto solido da quello umido e l’impresa «Polaris», specializzata nel trattamento di rifiuti speciali. Un passaggio che va inoltre a modificare l’equilibrio societario di «Ecoambiente», partecipato dai 50 comuni della Provincia di Rovigo. Al capoluogo resterà il 51 per cento delle quote, ma il suo controllo sull’azienda sarà limitato. Il capoluogo potrà nominare l’amministratore delegato, ma non gli altri membri del consiglio di amministrazione, che dovranno essere condivisi tra tutti i sindaci. Inoltre l’indirizzo politico sarà deciso attraverso il meccanismo del «controllo analogo»: i voti dei soci non peseranno in base alle quote possedute, ma in base alla popolazione rappresentata. Così Rovigo varrà circa un quinto del totale, con l’asticella per l’approvazione posta a tre quinti. Cambiamenti criticati dall’opposizione.
«Politicamente il sindaco è all’angolo — affonda la consigliera Silvia Menon, lista civica omonima — Con il 51 per cento normalmente si comanda, ma i consiglieri hanno votato un sistema anti-sindaco di Rovigo». Critico anche Ivaldo Vernelli del M5S. «Non mi pare che l’amministrazione abbia svolto il ruolo di controllore — chiosa — Abbiamo recepito la decisione del Consorzio Rsu come un ordine tassativo. Il Comune non ha svolto una valutazione indipendente e sono stati saltati troppi passaggi-chiave. All’inizio il sindaco aveva detto di voler combattere questi atteggiamenti, ora con un colpo di spugna si cancellano anni di inadempienze».
A votare a favore in 17, numero minimo necessario perché la deliberazione del consiglio comunale diventi immediatamente esecutiva. Così già lunedì verrà stipulato l’atto dal notaio. A garantire la cifra, assieme alla maggioranza, il consigliere Antonio Rossini della Lista Tosi, ormai sempre più vicino alla maggioranza.
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