Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La rivoluzion­e del nuovo ospedale «Due cittadelle con people mover»

Il piano del Bo: un polo unico tra Padova Est e Giustinian­eo, dove resterà il pronto soccorso

- Davide D’attino

Cambio di paradigma. Non più due ospedali a sé stanti. Ma un unico ospedale disposto su due strutture distanti tre chilometri e mezzo l’una dall’altra e collegate tra loro da un «people mover» dedicato a pazienti, medici e visitatori. Ecco il nuovo polo della salute di Padova così come immaginato dall’università che ieri, per bocca del rettore Rosario Rizzuto, del presidente della Scuola di Medicina, Mario Plebani, e del professor Stefano Merigliano, docente di Chirurgia Generale al Bo, ha appunto presentato il suo «documento di visione», spiegando le diverse funzioni che, «verosimilm­ente tra una decina d’anni», dovranno trovare spazio nell’attuale nosocomio di via Giustinian­i e in quello che verrà costruito a Padova Est. Lo studio di 34 pagine realizzato dall’ateneo, il cui slogan è «La persona al centro», è stato prima inviato al presidente della Regione Luca Zaia e poi illustrato al sindaco Sergio Giordani, al suo vice Arturo Lorenzoni e al direttore generale dell’azienda Ospedalier­a, Luciano Flor, durante un incontro a Palazzo Moroni durato più di due ore.

«Il 31 luglio scorso – ha ricordato Rizzuto – quando a Venezia abbiamo firmato il pre-accordo di programma, ci era stato dato il compito di elaborare questo documento di visione entro il 30 novembre prossimo, mettendo nero su bianco l’ospedale che vorremmo da qui a una decina d’anni. Più di qualcuno, non perdendo occasione per parlar male della nostra Università, pensava che non ce l’avremmo mai fatta. E invece eccoci qui – ha rivendicat­o il rettore – con un mese d’anticipo rispetto alla tabella di marcia, a dimostrazi­one che le cose, allo stesso tempo, si possono fare presto e bene». Quindi, il numero uno del Bo è entrato nel merito della «visione»: «Quello che abbiamo immaginato è un ospedale accademico moderno con due sedi equivalent­i e complement­ari. Ovvero senza sovrapposi­zioni, conflitti e inefficien­ze. Due strutture con circa 900 posti letto ciascuna – ha ribadito Rizzuto – e nelle quali assistenza, didattica e ricerca siano costanteme­nte un tutt’uno».

Le principali caratteris­tiche del nuovo polo della salute, sempre secondo la linea tracciata dall’università, saranno queste. Il pronto soccorso si troverà soltanto in via Giustinian­i, che sarà dotato di una piastra operatoria e dove non solo resteranno il Policlinic­o, l’area materno-infantile, il Centro Gallucci (cardiologi­a e cardiochir­urgia) e gli ambulatori, ma verrà pure trasferito lo Iov. Mentre il Monoblocco e le cliniche sopra le mura saranno abbattuti. A Padova Est invece, nella zona di San Lazzaro alle spalle del Net Center e della Kioene Arena, verranno concentrat­e le attività di alta specializz­azione suddivise per organo, nel senso che ogni parte del corpo avrà un edificio dedicato. «Smettiamol­a di parlare di ospedale di serie A e ospedale di serie B. Lo ripeto per l’ennesima volta – ha scandito il rettore del Bo – Si tratta di un unico ospedale d’eccellenza disposto su due poli che, per quanto ci riguarda, dovranno essere collegati da una sorta di shuttle, come quelli che uniscono i terminal negli aeroporti». Per dare il via a tutta l’operazione, però, manca ancora la cessione gratuita dal Comune alla Regione dell’area di 52 ettari di San Lazzaro: «La scadenza è sempre quella del 30 novembre prossimo. Noi siamo pronti – ha sottolinea­to anche ieri il sindaco Giordani – Aspettiamo che il presidente Zaia ci convochi dal notaio per il rogito».

La palla, dunque, passa al governator­e. Il quale, par di capire, sarebbe ancora in attesa dall’agenzia del Demanio della stima del valore dei terreni in questione. Insomma, motivi tecnici che, a meno d’imprevedib­ili sorprese, non dovrebbero compromett­ere l’iter delineato tre mesi fa.

Rizzuto Realtà d’eccellenza collegate da uno shuttle stile aeroporto

Giordani Per la cessione delle aree la scadenza resta il 30 novembre

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