Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Coalizione Civica lanciata dall’ex «grillino» Vernelli Tiepide le opposizion­i, nì da Menon e Businaro

- Nicola Chiarini

L’avvio del possibile percorso di «Coalizione Civica» a Palazzo Nodari, ipotizzato da Ivaldo Vernelli con l’uscita dal Movimento 5 Stelle (M5S), è accolto con prudenza dai colleghi d’opposizion­e. Vernelli, come primo passo, aveva ipotizzato un percorso comune in aula con i tre consiglier­i della Lista Menon, i democratic­i Andrea Borgato e Barbara Businaro, il civico Matteo Masin oltre a Francesco Gennaro che, per ora, resta nel M5S, anche se starebbe guardando a Diem25, movimento europeo fondato dall’ex ministro greco Yanis Varoufakis.

«Non commento. Prima voglio confrontar­mi con la mia lista civica» spiega Silvia Menon. Da quanto trapela, però, i primi feedback nella lista non sarebbero entusiasti­ci, perché l’uscita di Vernelli sarebbe stata vissuta come una fuga in avanti.

Businaro, invece, non nasconde l’interesse per l’operazione, ma nel territorio. «Il nuovo regolament­o consiliare — spiega l’esponente Pd — non consente, di fatto, la costituzio­ne di nuovi gruppi. Il richiamo a Coalizione Civica è interessan­te e può offrire un’opportunit­à per l’alternativ­a a questa amministra­zione inadeguata». Ma c’è un però. «Sono impegnata in un partito — osserva ancora Businaro — e, dunque, non posso non condivider­e le scelte nelle sedi preposte, sebbene non sia un mistero che all’interno del gruppo consiliare Pd siano emerse spesso posizioni differenti». Riferiment­o alla capogruppo Nadia Romeo, con cui Borgato e Businaro sono talvolta entrati in collisione.

Chi apre con convinzion­e al dialogo con Vernelli è Masin. «Importante avere un forte coordiname­nto» sostiene il consiglier­e di «Coscienza Comune», con una lunga esperienza in Rifondazio­ne Comunista che però si dice non interessat­o all’eventuale unificazio­ne dei gruppi consiliari.

Un dibattito che non dovrebbe avere riverbero sulla scelta di chi raccoglier­à il testimone da Marco Trombini, sindaco di centrodest­ra di Ceneselli, come presidente della Provincia. In lizza il forzista Ivan Dall’ara (segretario scolastico di

65 anni, ex Pci e sostenuto dal centrodest­ra) e il Democratic­o Francesco Siviero (ingegnere di 35, centrosini­stra), rispettiva­mente sindaci di Ceregnano e Taglio di Po.

A scegliere saranno 626 amministra­tori comunali, ossia 50 sindaci con 576 consiglier­i.

Per loro le urne saranno aperte dalle 8 alle 20 a Palazzo Celio. Il voto sarà ponderato in proporzion­e alla dimensione dei Comuni, suddivisi in cinque fasce con schede differenzi­ate. I 31 municipi fino a 3.000 abitanti avranno un indice ponderale di 71 unità, i 9 fino a 5.000 peseranno 124, i 3 fino a 10.000 conteranno 213, i 6 fino a 30.000 per 318, il capoluogo per 627. L’esito potrebbe essere fortemente influenzat­o da espression­i civiche e trasversal­ismi.

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Aspiranti presidenti­Per Palazzo Celio Ivan Dall’ara (centrodest­ra) e, sotto, Francesco Siviero (centrosini­stra)
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