Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Miteni, licenziame­nto per tutti i 121 dipendenti «Ma cerchiamo un socio»

Scatta lo sciopero bianco, Mamme Nopfas solidali. La Regione convoca tutti l’8

- Nicolussi Moro

Dopo l’istanza di fallimento depositata venerdì al Tribunale di Vicenza dalla Miteni, l’azienda vicentina accusata di avere avvelenato la falda acquifera con i Pfas, ieri la proprietà ha comunicato al personale «l’avvio della procedura di licenziame­nto collettivo dei 121 lavoratori». L’AD, Antonio Nardone, ha aggiunto: «Cerchiamo un nuovo socio».

«Un fulmine a ciel sereno», per dirla con le parole della Cisl, è piovuto ieri pomeriggio sulla testa dei 121 dipendenti della Miteni, l’azienda di Trissino finita sotto inchiesta (nove i dirigenti indagati) con l’accusa di aver inquinato la falda di 21 Comuni tra le province di Vicenza, Verona e Padova con i Pfas. Ovvero le sostanze perfluoro alchiliche utilizzate per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, tappeti, carta e rivestimen­ti per contenitor­i di alimenti. Dopo l’istanza di fallimento depositata venerdì scorso al tribunale di Vicenza dalla società controllat­a dal gruppo Icig (con sede in Lussemburg­o e a Francofort­e), ieri la proprietà ha comunicato al personale «l’avvio della procedura di licenziame­nto collettivo dei 121 lavoratori».

L’amministra­tore delegato Antonio Nardone ha però aggiunto che il cda della Miteni «sta lavorando per trovare un nuovo socio in grado di salvaguard­are l’occupazion­e, gli impegni ambientali e il know how». «Alle 16 abbiamo saputo di essere stati tutti licenziati non dall’azienda, ma dalla stampa — denunciano Rsu, Cgil, Cisl e Uil — la dirigenza ha abbandonat­o anzitempo lo stabilimen­to, senza dare immediate comunicazi­oni e spiegazion­i. Un comportame­nto irresponsa­bile da parte della spa, che per di più tenta di addossare responsabi­lità ai lavoratori, quando invece chiarissim­e sono le cause di questo epilogo. Ciò malgrado, gli operai, i tecnici e tutte le maestranze della Miteni procederan­no, di concerto con i quadri direttivi, alla messa in sicurezza di impianti, depositi e servizi». Proprio ieri mattina infatti è iniziata l’agitazione sindacale proclamata in seguito all’istanza di fallimento, alle ferie coatte imposte a gran parte dell’organico, «alla totale assenza di prospettiv­e occupazion­ali per i dipendenti e di una concreta futura tutela sanitaria in relazione alla contaminaz­ione da Pfas». È scattata una sorta di sciopero bianco: il personale, anche quello messo in ferie, va in fabbrica ma si limita a concludere le reazioni chimiche in corso, astenendos­i da ogni attività produttiva, di pulizia e lavaggio delle apparecchi­ature. «Viene salvaguard­ata la sicurezza dell’ambiente e degli impianti, non siamo incoscient­i nè masochisti — precisa Igor Bonatesta della Uil — le squadre d’emergenze interne sono al loro posto».

La protesta rientrerà se la Miteni pagherà subito gli stipendi arretrati (metà di quello di maggio più la quattordic­esima, per un totale di circa 150 milioni di euro) e se aprirà un tavolo di crisi con i rappresent­anti della spa e di lavoratori, Provincia di Vicenza, Regione, ministeri di Lavoro, Ambiente e Salute, col sindaco di Trissino, Davide Faccio, e il prefetto Umberto Guidato. Mission: verificare le condizioni di salubrità e sicurezza dello stabilimen­to, lo stato di contaminaz­ione ed eventuali conseguenz­e sulla salute dei dipendenti; illustrare il piano di bonifica e le prospettiv­e occupazion­ali per l’organico; assicurare ammortizza­tori sociali e introdurre una «categoria protetta» per i dipendenti contaminat­i dai Pfas, prevedendo per loro un protocollo di assistenza sanitaria.

Ma l’ad Nardone «stigmatizz­a le motivazion­i dello sciopero e l’anomalia delle modalità di agitazione», ricordando che «l’azienda ad oggi non ha potuto pagare il residuo degli stipendi perché non le è stato concesso dal tribunale». Il 7 maggio Miteni aveva infatti chiesto il concordato, quindi ogni spesa va autorizzat­a dal tribunale. «E’ incomprens­ibile come il rispetto di procedure obbligator­ie possa avere portato a un’agitazione sindacale anomala — insiste Nardone —. E poi l’interruzio­ne dei processi, con la sola ultimazion­e delle reazioni in corso, non garantisce la messa in sicurezza completa degli impianti, perché non consente lo svuotament­o degli stoccaggi contenenti sostanze pericolose». Ieri i sindacati hanno tenuto un’assemblea. «L’azienda aveva di fronte a sé altre strade, che avrebbero consentito di guadagnare un po’ di tempo per valutare eventuali alternativ­e — rileva Riccardo Camporese, segretario Ust-cisl Vicenza —. Siamo di fronte ad una scelta molto pesante, ora Miteni non può sfuggire alle proprie responsabi­lità. La Regione è stata rapida nel convocare il tavolo delle parti sociali per l’8 novembre: ci aspettiamo una soluzione che non può essere la chiusura dello stabilimen­to». «Siamo vicini ai lavoratori della Miteni, che dovranno essere ricollocat­i, come promesso dalla Regione quando ci ha ricevute», il commento delle Mamme Nopfas.

 ??  ?? Sotto accusa La Miteni di Trissino ha depositato istanza di fallimento e avviato le procedure di licenziame­nto collettivo La vicenda La Miteni è l’azienda di Trissino, controllat­a dal gruppo Icig e sotto inchiesta (nove i dirigenti indagati) con l’accusa di avere inquinato la falda di 21 Comuni tra le province di Vicenza, Verona e Padova con i Pfas. Si tratta delle sostanze perfluoro alchiliche utilizzate per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, tappeti, carta e rivestimen­ti per contenitor­i di alimenti
Sotto accusa La Miteni di Trissino ha depositato istanza di fallimento e avviato le procedure di licenziame­nto collettivo La vicenda La Miteni è l’azienda di Trissino, controllat­a dal gruppo Icig e sotto inchiesta (nove i dirigenti indagati) con l’accusa di avere inquinato la falda di 21 Comuni tra le province di Vicenza, Verona e Padova con i Pfas. Si tratta delle sostanze perfluoro alchiliche utilizzate per rendere resistenti ai grassi e all’acqua tessuti, tappeti, carta e rivestimen­ti per contenitor­i di alimenti

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