Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Giordani contro Salvini «Con il decreto sicurezza 900 clandestini in più»
La mossa nasce dall’incrocio di due dati: la quota dei dinieghi alle istanze di protezione per motivi umanitari, destinata a superare il 60%, e il numero dei rimpatri eseguiti dal 2013, giudicato «particolarmente esiguo». Come a dire che gli immigrati irregolari aumenteranno e che molti di loro non verranno allontanati, rischiando così di alimentare criminalità e degrado. È in questo paradosso che si inserisce la mozione urgente approvata dalla giunta di Palazzo Moroni, che chiede al vicepremier Matteo Salvini di sospendere il decreto sicurezza e di aprire un confronto con i sindaci. Nel testo si ricorda che nel 2017 la Commissione territoriale di Padova ha ricevuto 1.737 richieste di protezione e ha rilasciato 1.382 permessi di soggiorno per motivi umanitari, di cui solo 500 in linea con le nuove disposizioni di Salvini. Se il decreto sicurezza entrasse in vigore oggi, in pratica, nel Padovano ci sarebbero circa 900 immigrati irregolari in più, «impossibilitati a svolgere e proseguire qualsiasi tipo di lavoro e per di più privi di un alloggio in quanto espulsi dal sistema di accoglienza». L’assessore al Sociale Marta Nalin contesta anche «l’impossibilità di concedere la residenza ai richiedenti asilo, la revoca della cittadinanza per chi ha compiuto certi tipi di reati, la modifica che impedisce di ospitare i richiedenti asilo negli Sprar e l’introduzione della deroga al codice degli appalti per i centri di rimpatrio». Per Nalin inoltre il decreto sicurezza «spinge nella direzione dei grandi centri di accoglienza. È gravissimo, perché così il ministero entra nei nostri territori e decide dove mettere le persone». «Siamo preoccupati dal punto di vista umanitario e della sicurezza - dice il sindaco Sergio Giordani -. I problemi vengono scaricati sui Comuni, col rischio di aumentare le persone che non sanno dove andare a mangiare e dormire di pari passo con la microcriminalità».