Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Etra, altro appalto sotto la lente della Corte dei conti

Raccolta rifiuti senza gara, la Finanza acquisisce documenti sulla Ambiente Veneto di Piazzola

- Roberta Polese

Dopo gli accertamen­ti sugli appalti Etra che riguardava­no la società privata De Vizia Spa, si allarga a macchia d’olio l’indagine contabile sulla multiutili­ty che si occupa del ciclo integrato dei rifiuti in 75 di comuni tra Padova, Vicenza e Treviso.

Ieri la Guardia di Finanza, delegata dalla Corte dei Conti, è tornata nella sede di Etra a Cittadella ad acquisire altra documentaz­ione riguardant­e, questa volta, la società Ambiente Veneto srl di Piazzola sul Brenta, guidata dalla sorella del consiglier­e regionale Fabrizio Boron, leghista, ex assessore all’edilizia e manutenzio­ni del Comune di Padova in epoca Bitonci, ed ora presidente della commission­e Sanità a palazzo Ferro Fini.

I militari hanno acquisito tutte le carte circa i provvedime­nti di proroga di cui Ambiente Veneto ha beneficiat­o per la raccolta dei rifiuti nella zona «Ovest Colli» in seguito ad un appalto scaduto nel 2012, e rinnovato fino al 2016 all’azienda di Piazzola sul Brenta. L’intera gestione dei quattro anni è costata ad Etra un milione e trecentomi­la euro. L’appalto iniziale era di 160 mila euro, ma poi con l’andare del tempo alcune voci di spesa sarebbero state modificate. Ora si tratta di capire perché la multiutili­ty non abbia messo in gara il servizio, e abbia invece deciso di proseguire affidandos­i a una sola azienda privata, a scapito delle norme previste dal codice degli appalti.

Le Fiamme gialle di Cittadella ora valuterann­o se nell’arco dei quattro anni di proroghe siano stati addebitati al sistema pubblico dei costi evitabili. Le acquisizio­ni di documenti non hanno riguardato però solo i rifiuti, perché Ambiente Veneto si occupa anche di altri servizi nei comuni serviti da Etra, e anche in quei contratti i militari del comando di Cittadella stanno cercando di vederci chiaro. Il tutto accade a tre settimane dalla contestazi­one erariale da un milione e mezzo di euro mossa dalla Corte dei Conti a tre manager di Etra, che invece di mettere in gara il servizio di raccolta rifiuti, lo hanno concesso in proroga ad una sola azienda, la De Vizia spa appunto, a condizioni considerat­e molto svantaggio­se per i conti pubblici. Si avvia invece alla conclusion­e la doppia indagine penale su Etra. È vicino il processo per Ezio Targhetta, ex presidente dell’asi, agenzia per lo sviluppo e l’innovazion­e partecipat­a da Etra, indagato per istigazion­e alla corruzione, per aver offerto al presidente Andrea Levorato (che lo denunciò) mazzette per concedere proroghe a De Vizia. Va verso l’archiviazi­one invece l’indagine per turbativa d’asta per Marco Bacchin, direttore generale di Etra che, se non dovrà rispondere penalmente di alcunché di rilevante, dovrà invece dare esaurienti risposte alla Corte dei Conti proprio sulle proroghe concesse a De Vizia.

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