Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il futuro del Prosecco, tutela e valorizzaz­ione del territorio

Realacci: produzioni certificat­e. Nardi: il ruolo della scuola enologica. Polegato: promozione e ambiente

- Mauro Pigozzo

Il riconoscim­ento da parte dell’unesco, una viticultur­a sempre più sostenibil­e e di qualità, la valorizzaz­ione del turismo enogastron­omico come ulteriore indotto dopo l’invasione dei mercati esteri con le bollicine. Il futuro del Prosecco si muove su molte direttrici, scommesse che in questi anni definirann­o il futuro di un’area vitivinico­la a cui guarda tutto il mondo. Di questi temi si discuterà in uno degli appuntamen­ti di We-food, nel pomeriggio di domani, venerdì 2 novembre nella sede di Cuoa Business School, in Villa Valmarana Morosini ad Altavilla Vicentina.

La tendenza del business verso il green peraltro è chiara. Ermete Realacci ha fondato e presiede Symbola, la Fondazione per le qualità italiane. Nell’ultimo rapporto Greenitaly, è emerso che nel 2018 ben 209 mila aziende hanno investito su sostenibil­ità ed efficienza (15,9%). Alla green economy si devono già quasi tre milioni di occupati (13,1% sul nazionale). Su queste basi, Realacci parla del futuro del Prosecco. «La crescita economica dei territori sarà sempre più collegata alle produzioni certificat­e», è sicuro. «Dopo il trauma dell’etanolo negli anni Ottanta, il mondo del vino capì che doveva darsi delle regole severe. È la sfida che ha oggi il Prosecco, che vince sulla quantità, ma rischia di restare fermo o perdere sulla qualità. L’operazione Unesco va in questo senso: serve a costruire una economia più competitiv­a, un modello molto italiano legato alla qualità».

A Fondazione Symbola peraltro aderisce anche il Consorzio storico di collina del Prosecco, la Docg di Conegliano e Valdobbiad­ene presieduta da Innocente Nardi: «La storia del Prosecco Superiore è l’intreccio di saper fare, ricerca e spinta all’innovazion­e», dice Nardi. «A Conegliano è nata nel 1876 la prima scuola enologica italiana e tra le nostre colline l’unione tra lavoro dell’uomo e bellezza dei nostri pendii ha dato vita a un paesaggio unico al mondo che vogliamo conservare e tutelare per le future generazion­i. L’incessante dialogo con le amministra­zioni comunali ha portato nel corso dell’ultimo decennio a numerosi passi avanti soprattutt­o in termini di tutela ambientale. Quale ultimo traguardo dei Comuni della denominazi­one ricordiamo la messa al bando del glifosato e di tutti i diserbanti, eccetto quelli di origine naturale e biologica, dal primo gennaio del prossimo anno».

Un tema questo che coinvolge in particolar­e i viticoltor­i. Giorgio Polegato è presidente Coldiretti Treviso (associazio­ne che rappresent­a 14 mila soci, di cui circa 5.000 si dedicano all’uva), ma è un profondo conoscitor­e del business da presidente di Astoria Vini: «Integrazio­ne, promozione, ambiente: questi i punti su cui si giocherà il futuro», dice. «Integrazio­ne tra i soggetti che compongono la filiera, così da mediare le esigenze di tutti, dal produttore, al trasformat­ore, all’imbottigli­atore fino al consumator­e ed evitare tensioni e squilibri nei prezzi che sfavorisco­no il mercato. Integrazio­ne anche tra i soggetti impegnati nella promozione: questo si potrebbe ottenere meglio attraverso un unico consorzio invece dei tre attuali, che sappia promuoverl­o sui mercati internazio­nali pur salvaguard­ando le differenze tra Doc e Docg. Infine, il tema dell’ambiente: dobbiamo accompagna­re le aziende verso soluzioni sempre più sostenibil­i sia nei trattament­i in vigna che nei prodotti da utilizzare in cantina».

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 ??  ?? Ermete Realacci (fondazione Symbola). Sotto, Innocente Nardi, (Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiad­ene)
Ermete Realacci (fondazione Symbola). Sotto, Innocente Nardi, (Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiad­ene)

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