Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Venezie a Tavola, la guida che racconta i giovani chef coraggiosi

Il direttore Luigi Costa: accanto ai «mostri sacri» c’è una pattuglia in crescita di trentenni innovativi

- Mauro Pigozzo

«Il Veneto continua a evolvere. C’è una saldatura sempre più forte tra la cucina della tradizione e il nuovo mondo dei cuochi, giovani capitani coraggiosi che non dimentican­o le radici ma sanno cogliere le evoluzioni del mondo, proponendo tecniche sempre nuove». A dipingere questo scenario dell’enogastron­omia delle Venezie è Luigi Costa, giornalist­a dal 1978, autore della guida «Venezie a Tavola», arrivata alla nona edizione.

L’assegnazio­ne dei premi della guida è stata l’occasione per rileggere l’ultima decade della cucina veneta attraverso 173 ristoranti, 39 pizzerie, 25 vini e 22 prodotti. «Questo è un territorio — incalza Costa nella sua introduzio­ne alla guida — che per lungo tempo non ha saputo raccontars­i come meritava. Ma anche un nume tutelare della critica enogastron­omica come Enzo Vizzari ha dichiarato: “La vera realtà in movimento è il Veneto. Al di là dei soliti noti, tanti giovani emergenti…”. È un momento chiave per scoprire, provincia per provincia, tutto il buono delle Venezie, dalle Alpi all’adriatico, da Vipiteno a Pola». Ripensando all’enogastron­omia locale e al suo servizio nei ristoranti, fino a una ventina di anni fa le punte di diamante si potevano contare sulle dita di una mano. «Oggi, invece, a fianco dei mostri sacri c’è una pattuglia di trentenni in crescita, sempre più determinat­a e innovativa», aggiunge Costa.

Alcuni nomi citati dalla guida? I «mostri sacri» che hanno partecipat­o alla fondazione della «Nuova Cucina Italiana», da Norbert Niederkofl­er (St. Hubertus di San Cassiano) a Giancarlo Perbellini (Casa Perbellini di Verona), da Massimilia­no Alajmo (Le Calandre di Sarmeola di Rubano) a Emanuele Scarello (Agli Amici di Godia, Udine), sono stati via via circondati da un’agguerrita pattuglia di giovani coraggiosi che si consolida sempre più: Alessandro Dal Degan (La Tana Gourmet di Asiago),giuliano Baldessari (Aqua Crua di Barbarano Vicentino), Antonia Klugmann (L’argine a Vencò, Dolegna del Collio), Francesco Baldissaru­tti (Perbellini di Isola Rizza), Alessio Longhini (Stube Gourmet di Asiago) e Matteo Grandi (Degusto di San Bonifacio).

Il futuro sarà loro. E Costa ha le idee chiare anche sul come lo conquister­anno. «Si andrà sempre più verso il “chilometro vero”, ossia verso la scelta di prodotti di qualità locali, non necessaria­mente colti dall’orto dietro casa», puntualizz­a l’ideatore della guida. «Ci saranno coraggiosi capaci di abolire le ostriche e i pesci che non sono della nostra zona. Ho una visione laica della cucina, mi aspetto piatti sempre più buoni, tecnicamen­te preparati sempre meglio e sempre più agganciati al territorio, sebbene preparati da cuochi che hanno lo sguardo rivolto verso il mondo che cambia».

 ??  ?? Giorgio Polegato (Astoria) premia Nicola Mascarello (Harry’s Piccolo Restaurant & Bistrò di Trieste) «miglior maitre delle Venezie»
Giorgio Polegato (Astoria) premia Nicola Mascarello (Harry’s Piccolo Restaurant & Bistrò di Trieste) «miglior maitre delle Venezie»

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