Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Falsi impieghi e truffa all’inps Ancora in cella i tre «cervelli»
Restano in carcere, almeno per ora, i tre padovani arrestati per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al falso, per aver realizzato decine di falsi documenti di assunzione o licenziamento, per consentire ad
almeno 77 persone di ottenere permessi di soggiorno, assegni di disoccupazione dall’inps e libertà vigilata dal carcere.
Tiranti Umberto Antonio, torinese residente a Padova, Liliana Mandach e Gianna Maria Pastorani si sono difesi ieri davanti al gip dopo gli arresti seguiti alle indagini del pm Sergio Dini. Tiranti, legale Marco Miazzi, ha ammesso le proprie responsabilità, dicendo però di aver anche fatto dei contratti realmente esistenti. Ha trovato una spiegazione anche per quelli fasulli: li avrebbe realizzati per aiutare persone in difficoltà ad ottenere un permesso di soggiorno. Tiranti ha poi negato di essere in affari con Liliana Mandachi, presunta procacciatrice di clienti.
Mandachi, detenuta a Verona, difensore Biagio Pillitteri, ha affermato a sua volta di non essere in affari con gli altri due e di aver solo passato il nome di gente bisognosa a Tiranti. Pastorani, legale Vittorio Manfio, ha detto di aver svolto solo il suo lavoro di addetta al Cad e di aver solo inserito dati per conto di Tiranti, così come fa per altri imprenditori che si affidano alla sua società. Tutti e tre hanno chiesto l’attenuazione della misura cautelare: domiciliari per Tiranti e Mandachi, obbligo di firma per Pastorani che è già ai domiciliari. Sulle richieste il gip Domenica Gambardella si è riservata, deciderà i primi giorni della settimana prossima.