Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
L’acqua ko finisce in Consiglio
Emergenza idrica, giovedì i capigruppo decideranno quando la seduta ad hoc Il presidente Avezzù: «Sì alla diretta sul web, ma il Comune non ha i mezzi»
Inizia l’iter a Palazzo Nodari per il consiglio comunale straordinario, da trasmettere in diretta internet-streaming, sull’emergenza che, per 48 ore, ha tenuto senza acqua potabile quasi 75.000 cittadini in 9 centri, tra cui il capoluogo. Paolo Avezzù, presidente dell’assemblea municipale, ha fissato la conferenza dei capigruppo per le 18 di giovedì non solo per decidere la data della seduta, richiesta dall’opposizione (primo firmatario l’ex grillino Ivaldo Vernelli con Pd, M5S, Lista Menon e i dissidenti di centrodestra Alberto Borella e Daniela Goldoni), ma pure chi invitare ai lavori.
I 10 richiedenti hanno proposto la partecipazione di Piergiorgio Cortelazzo (presidente «Acquevenete», società di gestione del ciclo idrico in Polesine), Leonardo Raito (sindaco Pd di Polesella, presidente del Consiglio di bacino), Luciano Gobbi (commissario straordinario Arpav) oltre che del sindaco Massimo Bergamin, pure vicepresidente di «Acquevenete». E Bergamin ha chiesto si chiamino gli ex amministratori di «Polesine Acque» che, prima dell’attuale gestore, seguiva tutte le infrastrutture, compresa la centrale idrica di Boara Polesine, andata in tilt per la piena dell’adige e non in grado di potabilizzarne l’acqua con eccessive concentrazioni di metalli, su tutti ferro e alluminio.
Allargare il confronto sta bene a Vernelli. «Positive tutte le presenze utili a fare chiarezza. Visto l’interesse della cittadinanza ribadisco che è fondamentale lo streaming del dibattito» chiarisce.
Avezzù garantisce disponibilità «Il Comune non ha le strutture — dice — ma se qualcuno, come il M5S nella precedente consiliatura, volesse presentare richiesta per la trasmissione, darei autorizzazione».
Rientrata l’emergenza a Rovigo, prosegue il maltempo. La piena dell’adige è in deflusso, mentre sul Po è contenuta dalle golene, che consentono l’espansione in sicurezza delle acque. Nel resto del Polesine non si registrano problemi di approvvigionamento idrico, anche nell’area servita dalla centrale idrica di Badia, in cui alcuni sindaci avevano invitato i cittadini a fare scorta di acqua potabile per precauzione. «Non c’è stato problema» assicura Luigi Viaro, primo cittadino di Lendinara.
«Servono piani per affrontare il cambiamento climatico — sottolinea Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto — Sulle concentrazioni di metalli, ragioneremo a emergenza finita sui dati, senza i quali impossibili ipotesi fondate».