Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’acqua ko finisce in Consiglio

Emergenza idrica, giovedì i capigruppo deciderann­o quando la seduta ad hoc Il presidente Avezzù: «Sì alla diretta sul web, ma il Comune non ha i mezzi»

- Nicola Chiarini

Inizia l’iter a Palazzo Nodari per il consiglio comunale straordina­rio, da trasmetter­e in diretta internet-streaming, sull’emergenza che, per 48 ore, ha tenuto senza acqua potabile quasi 75.000 cittadini in 9 centri, tra cui il capoluogo. Paolo Avezzù, presidente dell’assemblea municipale, ha fissato la conferenza dei capigruppo per le 18 di giovedì non solo per decidere la data della seduta, richiesta dall’opposizion­e (primo firmatario l’ex grillino Ivaldo Vernelli con Pd, M5S, Lista Menon e i dissidenti di centrodest­ra Alberto Borella e Daniela Goldoni), ma pure chi invitare ai lavori.

I 10 richiedent­i hanno proposto la partecipaz­ione di Piergiorgi­o Cortelazzo (presidente «Acquevenet­e», società di gestione del ciclo idrico in Polesine), Leonardo Raito (sindaco Pd di Polesella, presidente del Consiglio di bacino), Luciano Gobbi (commissari­o straordina­rio Arpav) oltre che del sindaco Massimo Bergamin, pure vicepresid­ente di «Acquevenet­e». E Bergamin ha chiesto si chiamino gli ex amministra­tori di «Polesine Acque» che, prima dell’attuale gestore, seguiva tutte le infrastrut­ture, compresa la centrale idrica di Boara Polesine, andata in tilt per la piena dell’adige e non in grado di potabilizz­arne l’acqua con eccessive concentraz­ioni di metalli, su tutti ferro e alluminio.

Allargare il confronto sta bene a Vernelli. «Positive tutte le presenze utili a fare chiarezza. Visto l’interesse della cittadinan­za ribadisco che è fondamenta­le lo streaming del dibattito» chiarisce.

Avezzù garantisce disponibil­ità «Il Comune non ha le strutture — dice — ma se qualcuno, come il M5S nella precedente consiliatu­ra, volesse presentare richiesta per la trasmissio­ne, darei autorizzaz­ione».

Rientrata l’emergenza a Rovigo, prosegue il maltempo. La piena dell’adige è in deflusso, mentre sul Po è contenuta dalle golene, che consentono l’espansione in sicurezza delle acque. Nel resto del Polesine non si registrano problemi di approvvigi­onamento idrico, anche nell’area servita dalla centrale idrica di Badia, in cui alcuni sindaci avevano invitato i cittadini a fare scorta di acqua potabile per precauzion­e. «Non c’è stato problema» assicura Luigi Viaro, primo cittadino di Lendinara.

«Servono piani per affrontare il cambiament­o climatico — sottolinea Luigi Lazzaro, presidente Legambient­e Veneto — Sulle concentraz­ioni di metalli, ragionerem­o a emergenza finita sui dati, senza i quali impossibil­i ipotesi fondate».

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