Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Lavoro, in azienda sostituito solo il 40% dei pensionati
Quota 100, gli ingressi dei giovani pesano come i tagli d’organico
Tra 2016 e 2017 meno del 40% dei lavoratori andati in pensione in Veneto ha lasciato il posto a giovani neoassunti. In tutti gli altri casi o c’è stata un’uscita senza alcun contestuale ingresso di nuovo personale (40% dei casi) o si è vista un’area confusa in cui il saldo è zero ma non è detto vi siano state sostituzioni di anziani con avventizi. I dati sono contenuti in un’indagine di Veneto Lavoro che ha considerato, nel 2016, i 4.319 pensionamenti in 2.545 aziende private a cui hanno corrisposto 2.768 assunzioni a tempo indeterminato e, l’anno dopo, altri 5.126 cessazioni per raggiunto limite di età in 2.765 imprese per cui hanno firmato il loro primo contratto stabile 2.979 giovani under 35.
L’analisi si spinge in profondità verificando, per ogni impresa, se il numero di pensionamenti sia o meno superiore alle assunzioni, ponendo questo in relazione con la «salute» dei bilanci. Per concludere che c’è senza dubbio una componente ampia in cui il pensionamento è visto come funzionale a una riorganizzazione (cioè una riduzione della forza lavoro a parità di produzione); circostanza che pone l’interrogativo di cosa potrebbe succedere nel caso diventasse realtà l’ipotesi chiamata «Quota 100». Se, in altri termini, grazie alla più favorevole combinazione di età ed anni lavorati (100, appunto) almeno 250 mila persone del solo settore privato, in Italia, maturassero le condizioni per la pensione. Quanti sarebbero i giovani a occupare i posti lasciati liberi?
Da Veneto Lavoro si fa poi notare che i due anni studiati sono stati di espansione economica. Se fosse confermato il ripiegamento del Pil rispetto alle previsioni, la mancata sostituzione dei pensionati potrebbe farsi ancora più marcata. Detta altrimenti, l’abbassamento delle soglie per la pensione centrerebbe solo in parte l’obiettivo dichiarato di favorire l’inserimento dei giovani al lavoro, mentre per un altro pezzo favorirebbe, in parallelo, l’altro di favorire, a spese dello Stato, le ristrutturazioni d’organico nelle aziende private. Obiettivo a cui si può guardare con valutazioni differenti; ma diverso dall’iniziale.
Per Maurizio Castro, manager delle risorse umane ed ex componente della commissione Lavoro del Senato, il dato dell’agenzia regionale è «interessante, benché nemmeno il più generoso degli analisti abbia mai immaginato una quota di sostituzione fra pensionati e neoassunti superiore al 60%. Se in Veneto il valore è più basso – riflette – probabilmente c’è una relazione con i molti ottimi investimenti affrontati in questi anni dalle aziende su automazione e digitalizzazione. La ripresa di produttività raggiunta con investimenti in tecnologia è sempre stata più rapida rispetto alla dinamica dei posti di lavoro. E solo nelle aziende più brillanti la spinta in più permessa dalle macchine permette di conservare gli occupati originari».
Detto questo, Castro ragiona sul fatto che «Quota 100» sia a beneficio delle imprese. «In pratica è un prepensionamento e i prepensionamenti alle aziende sono sempre stati favorevoli. Non a caso sulla proposta dal mondo industriale non si sono finora alzate critiche». Ragionamento ripreso da Gianfranco Refosco, segretario generale Cisl del Veneto: «In passato molto spesso gli ammortizzatori sociali con cui si accompagnavano i lavoratori più anziani alla pensione erano usati dalle aziende per razionalizzare e ringiovanire i lavoratori. Dire che ogni 100 dipendenti usciti 40 ne entrano a mio giudizio è riconoscere qualcosa di positivo, sempre che i contratti siano stabili e di buona qualità. Non è ‘quota 100’ che mi preoccupa quanto un capitolo che mi pare del tutto trascurato da questo governo». Riferimento alle mancate iniziative di formazione dei futuri lavoratori. «Ci sono aziende che delocalizzano alcuni comparti non per risparmiare, ma per andare in luoghi con manodopera di un certo tipo. In Veneto, anche nel pubblico – conclude Refosco ci sono 3.500 posti di insegnante elementare pronti che non vengono coperti per mancanza di candidati preparati».
Castro Uscite occasioni di investire in automazione
Refosco
Il 40% è positivo Il nodo è la formazione