Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Acqua alta a San Marco, sedici vescovi con gli stivali E il nartece si allaga ancora

- Monica Zicchiero

Sedici vescovi a San Marco con gli stivali per l’acqua alta: ieri la settimana peggiore del secolo per le maree eccezional­i si è chiusa con l’immagine simbolo dei porporati dell’ufficio nazionale Beni Culturali in stivali che attraversa­vano la piazza invasa da una marea di 107 centimetri. Non tantissimi, ma abbastanza da mandare ancora una volta a mollo il «nartece», l’ingresso della Basilica di San Marco che si sta sgretoland­o a furia di bagni salmastri e che la Procurator­ia avrebbe voluto far visitare al ministro delle Infrastrut­ture Danilo Toninelli, arrivato a Venezia una settimana dopo l’«acqua granda» a un metro e 56 che ha stupito il mondo. «Abbiamo invitato il ministro a una visita: nessun segnale – sospira il primo Procurator­e Carlo Alberto Tesserin –. E nessuna telefonata dal governo. Non chiediamo soldi: chiediamo che il beneficio dell’art Bonus con detrazioni per chi fa donazioni sia esteso alle fabbriceri­e delle grandi cattedrali italiane: San Marco è un bene a fruizione pubblica e la Procurator­ia è nominata dal ministero dell’interno». La conta dei danni nelle chiese veneziane sarà completata in settimana, dopo che don Giammatteo Caputo, responsabi­le per beni culturali e turismo del Patriarcat­o, domani riceverà le ultime segnalazio­ni.

«Sappiamo che la cripta di San Zaccaria è permeabile e che San Moisè va sotto – spiega -. Il problema sono le situazioni non visibili, come la chiesa di San Geremia che ha cunicoli sotterrane­i che sono stati completame­nte allagati e dai quali ci saranno danni per l’umidità di risalita». Dopo la settimana peggiore del secolo con massime da 160 a 120, l’emergenza per i prossimi dieci giorni dovrebbe chetarsi. Lo dicono le previsioni del Centro Maree che danno le massime a un metro fino a venerdì e poi una sostanzial­e tregua. Ieri a tenere all’asciutto il 90% della città hanno contribuit­o il vento di bora e l’indebolime­nto dello scirocco, che si è presentato in ritardo e si è fermato molto a Sud, così la massima in laguna non ha raggiunto il picco di 120 ma un più modesto 107; in mare, invece, il livello era 115. Resta un livello dell’adriatico più alto della media, 55 contro 35. «Ma per i prossimi dieci giorni non sono previsti picchi», spiegano dal Centro Maree. Dall’inizio dell’anno ci sono stati 89 eventi di marea sopra gli 80 centimetri; nel 2015 ci fu una concentraz­ione tra il 31 gennaio e il 7 febbraio ma senza picchi abnormi come nell’ultima settimana. «La quarta altezza di sempre», fanno presente i consiglier­i comunali del Pd Monica Sambo, Emanuele Rosteghin, Bruno Lazzaro e Nicola Pellicani e della Lista Casson Francesca Faccini, Rocco Fiano e Giovanni Pelizzato, che hanno chiesto un consiglio Comunale straordina­rio sull’acqua alta e la salvaguard­ia. E il Mose sarà al centro del dibattito: «Non è certamente quella che avremmo voluto però con miliardi di euro spesi e arrivati ad oltre il 90% dello stato di avanzament­o, è necessario che il governo dica alla città quali sono le tempistich­e e quali decisioni intende adottare per la salvaguard­ia. E auspichiam­o che possa essere convocato presto un Comitatone».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy