Alberi e smottamenti decine di strade restano bloccate «Ma la situazione sta migliorando»

L’ultima emergenza riguarda un tratto, sia pure di «soli» tre chilometri, della variante 215 fra Castellavazzo e Macchietto (zona Ospitale di Cadore) gestita da Anas, chiusa ieri a causa di possibili smottamenti. Fra Belluno e Treviso

Più in generale, comunque, la situazione della viabilità bellunese appare in sensibile miglioramento. Restano ancora chiusi due tratti di strade statali: sulla 50 del Grappa sono bloccati alcuni chilometri fino a Passo Rolle, a Feltre, e sulla 52 Carnica i 6,7 chilometri compresi fra lo svicolo di Tarlise e Santo Stefano di Cadore. Più il grande nodo, spostandosi in provincia di Treviso, di Ponte della Priula. Dopo la piena del Piave, che ha spazzato via parte della viabilità alternativa allestita mesi fa per bypassare il ponte della Pontebbana (in ristrutturazione), i lavori di ripristino sono proseguiti spediti: il nuovo tracciato è stato ultimato, ma il maltempo non consente ancora di posare l’asfalto. A pioggia cessata, dovrebbero bastare due-tre giorni. Ma torniamo al Bellunese, nello specifico alla rete regionale gestita da Veneto Strade: in questo caso sono ancora quattordici i tratti chiusi per smottamenti e caduta di alberi

(vedi la mappa sopra). Fra le situazioni più critiche, da segnalare quella della Regionale 48 «delle Dolomiti» fra Arabba e il Passo Pordoi, dove la carreggiata è ostruita da una frana. Così com’è avvenuto sulle Provinciali 4 (fra Ponte nelle Alpi e Alpago), 5 (fra Schiucaz e Garna), 19 «di Lamon», 20 (fra Caprile e Selva di Cadore), 33 «di Sauris», 49 (fra Misurina e il confine con la Provincia di Udine) e 641 «del Passo di Fedaia» fra Sottoguda (nei pressi dell’abitato - devastato - di Rocca Pietore) e il confine con la Provincia di Trento. È stata invece riaperta la Regionale 30 «Panoramica del Comelico» fra Costalta e San Pietro di Cadore, mentre permangono limitazioni sulla 203 Agordina in località Le Campe, poco prima di Agordo, sulla 422 «del Cansiglio» e sulla Provinciale 8 «di San Tomaso» fra Cencenighe e Avoscan. «Uno dei problemi più gravi riguarda le piante pericolanti su alcuni tratti - spiega il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin -. Per questo raccomandiamo prudenza alla guida. In generale, però, la situazione è migliorata: la viabilità principale è libera. Resterà il problema di cosa fare di tutti gli alberi abbattuti nei boschi». I problemi in Trentino

Anche in Trentino la viabilità è (parzialmente) ancora in crisi: la strada per il passo Valles è stata riaperta anche sul lato Bellunese, mentre proseguono i lavori di rimozione dei materiali ed il controllo dei versanti in varie parti della Provincia autonoma. Restano una trentina le strade interrotte. In particolare sono chiuse la statale 66 di Montagnaga, tra Canzolino e Baselga di Pinè, la provinciale 31 del Passo Manghen in direzione Castelnuovo tra Piazzol e Passo Manghen, e la statale 48 var delle Dolomiti variante di Predazzo. Chiuse anche la Statale 239 di Campiglio tra Dimaro e Campiglio, la Provinciale 215 in direzione Pampeago e la Provinciale 138 della Borcola tra Incapo di Terragnolo e Passo Borcola (al confine con Vicenza). Problemi pure sulla Provinciale 3 del Monte Baldo tra Pianeti di San Valentino e il confine con la provincia di Verona. In Valsugana, è chiusa la Provinciale 40 della Valle di Sella, tra Borgo Valsugana all’incrocio con la Provinciale 109 e Sella di Borgo, mentre nell’area del lago di Caldonazzo è chiusa la Provinciale 12 di Vignola Falesina tra Assizzi e Compet. Interrotte, inoltre, la Statale 42 del Tonale e della Mendola, tra Passo Tonale e Vermiglio, la Provinciale 79 del Brocon, in località Canal San Bovo, e la Provinciale 215 di Pampeago tra Stava e Pampeago, così come la Statale 50 del Grappa e Passo Rolle, in direzione del confine con Feltre. Chiuse infine la Provinciale 79 del Brocon tra la località di Ronco e passo del Brocon, la Statale 620 del Passo di Lavazè tra Passo Lavazè (confine di Bolzano) e Varena. Le chiusure in Alto Adige

La Statale della Val Venosta è ancora interrotta tra Castelbello e Laces, nei pressi di Latschander, per il pericolo di caduta massi. La circolazione non è consentita dalle 8 alle 12 e dalle 13.30 alle 18. Il traffico leggero, in direzione Resia, viene deviato attraverso Tieftal, mentre per Merano la deviazione (non percorribile dai mezzi pesanti) passa per Laces-tarres-lacinigo. Sempre in Val Venosta è bloccata la ferrovia tra Naturno e Laces, per una frana. Sulla Statale del Brennero, in Val d’isarco, subito a sud del casello autostradale di Chiusa è stato istituito un senso unico alternato per smottamento. Idem sulla Statale 244 della Val Badia Longega e Piccolino e tra San Lorenzo e Mantana.

In Pusteria, senso unico alternato tra San candido e il Passo Monte Croce di Comelico, per danni alluvionali. Poco oltre il confine con la provincia di Belluno, la Statale è bloccata tra Carbonin e Misurina. Per quanto riguarda i passi alpini, il Lavazè è chiuso poco sopra Novale. Chiusi anche i passi Stelvio, Gardena e Pordoi. Le limitazioni in Friuli

In Friuli Venezia Giulia, queste le situazioni più critiche: la Regionale 1 «della Val d’arzino» è chiusa per 2 chilometri a causa di un cavo Enel pericolante. Interdetta anche la 123 «dello Zoncolan». Quattro chilometri di stop, invece, sulla 110 «di Pramollo», due sulla 40 «di Paularo» per caduta massi, altrettanti sulla 23 «della Val d’incaroio» e sulla 24 «della Val Pontaiba». Nel Pordenonese, parzialmente chiuse la Provinciale 57 «di Campone», la 27 in località Rauscedo e la 51 a Cordenons.