Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Caos Pd, Intermite lascia la segreteria Bettella tentato da «Coalizione civica»

Consulte di quartiere, i dissidi sulle presidenze agitano la maggioranz­a

- Davide D’attino

Un piccolo terremoto. E’ quello che sta suscitando in queste ore, all’interno della maggioranz­a di Palazzo Moroni, la designazio­ne dei presidenti delle dieci nuove Consulte di Quartiere. L’epicentro, in mezzo a tante scosse d’assestamen­to sparse un po’ dovunque, si trova dalle parti dell’organismo territoria­le 4B, cioè quello che comprende i rioni di Voltabaroz­zo, Crocefisso, Salboro e Guizza. La scelta per la presidenza, al termine di una lunga (e vivace) riunione tenutasi l’altra sera in Comune, è caduta su Dario Da Re, responsabi­le del servizio Digital Learning e Multimedia all’università, rappresent­ante di Coalizione Civica. E la cosa, avallata dall’ex presidente del Quartiere 4-Sud-est Roberto Bettella (oggi consiglier­e comunale del Pd), non è affatto piaciuta ai democratic­i della zona.

Tanto che Fabio Intermite, coordinato­re del circolo del Pd Bassanello-guizza, dopo aver invitato Gianni Berno (capogruppo a Palazzo Moroni) e Davide Tramarin (segretario cittadino) a spiegare quanto successo di fronte a tutti gli iscritti, ha deciso di dimettersi dalla segreteria cittadina: «Ho un’idea di politica che si fonda su lealtà, entusiasmo e responsabi­lità – ha scritto ieri Intermite ai vertici del partito, pur senza discutere la legittimit­à della nomina di Da Re – E’ da inizio anno che lamento un certo disagio e domando invano maggiore collegiali­tà nella conduzione della nostra comunità. Evidenteme­nte, non ho colto nel segno con questa mia richiesta. E quindi mi dimetto per l’oggettiva impossibil­ità di esercitare il mio ruolo di membro della segreteria cittadina».

Ma non è finita qui. Bettella, pure lui in aperto contrasto con chi è alla guida del partito (anche se per ragioni diverse da quelle di Intermite), avrebbe intenzione di lasciare il gruppo del Pd in consiglio comunale per aderire a quello di Coalizione Civica. Se così fosse, quella degli arancioni (con sei componenti) diventereb­be la compagine di maggioranz­a più numerosa, a tal punto da poter rivendicar­e più rappresent­anza in giunta. A scapito, chiarament­e, dei democratic­i. Il terremoto, per quanto piccolo, è forse appena all’inizio.

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