Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Nuova guida seconda chance e niente alibi

- Di Daniele Rea

Non c’è nemmeno stato bisogno di arrivare alla partita con l’ascoli, che pure era un linea breve da percorrere. Doveva essere sabato l’eventuale capolinea per Pierpaolo Bisoli alla guida del Padova e invece il freno è stato tirato prima. Fuori Bisoli, l’eroe della promozione e del ritorno in serie B, dentro Claudio Foscarini che all’euganeo, da avversario sulla panchina del Cittadella, ha dato più di qualche dispiacere al Padova. Un nome «di sicurezza», un allenatore esperto della categoria, tranquillo, capace di fare gruppo con i giocatori e di creare un clima di coesione sull’obiettivo. Insomma, uno di quei colonnelli per i quali tutti sono pronti ad andare all’assalto sereni, se non proprio volentieri. Identikit casuale? Forse. Certo è che, se è vero come è vero che il clima in spogliatoi­o, tra tecnici e squadra, è quello esploso lunedì pomeriggio, altra strada non c’era. A nessuno interessa distribuir­e responsabi­lità. E farlo serve a niente. Ma di solito quando la società decide che è arrivato il momento di fermare la macchina e fa scendere il pilota, significa che qualche problema esiste. E non fosse per questo, ci sono i risultati. Il Padova ha 8 punti, 4 ottenuti nelle prime due partite. Era, o sembrava, una buona squadra. Ma di lì in poi qualcosa invece si è rotto. Adesso tocca a Foscarini, che il Padova lo dovrà traghettar­e in fretta fuori dal pantano della bassa classifica. E tocca pure ai giocatori, ovviamente: le pagine del libretto per scriverci le giustifica­zioni sono già finite.

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